Giorgio Gnoli – Consulente CRM e Temporary Manager

I migliori CRM per Piccole Imprese B2B:

Il miglior CRM per una piccola impresa B2B nel 2025 secondo me è Pipedrive: semplice, focalizzato sulle vendite e subito operativo.

Ma anche Hubspot è buono, ed estremamente facile da usare.
Salesforce, anche  nel piano per PMI (essential) è una Ferrari.

Ma andiamo con ordine.

In un contesto B2B competitivo, un buon CRM (Customer Relationship Management) può fare la differenza nel gestire relazioni e opportunità di vendita. Eppure molte piccole imprese ancora non utilizzano un CRM, perdendo preziose occasioni di crescita e lasciando i dati dei clienti sparsi in fogli di calcolo o caselle email.

Un CRM aiuta a centralizzare i contatti, tracciare ogni trattativa nel pipeline di vendita, automatizzare attività di follow-up e allineare il lavoro di vendita e marketing. Per aziende B2B con risorse limitate, trovare la soluzione giusta significa bilanciare funzionalità avanzate (come automazioni e reportistica) con semplicità d’uso e costi accessibili.

Questa guida esamina in profondità 10 tra i migliori CRM pensati per piccole imprese, mettendo l’accento sulle esigenze tipiche B2B: gestione del ciclo di vendita, strumenti di marketing integrati, lead management, pipeline, report e integrazioni. Ogni CRM viene descritto con vantaggi e svantaggi in ottica B2B, le funzionalità chiave (dalla gestione dei lead alle automazioni), i prezzi e a chi si adatta meglio. Troverai anche una tabella comparativa e, in conclusione, alcuni consigli su quale soluzione potrebbe performare meglio per la tua azienda B2B orientata alle vendite e marketing.

Panoramica comparativa dei CRM

Per avere una visione d’insieme iniziale, ecco una rapida comparazione di questi CRM in termini di disponibilità di piani gratuiti, costo di partenza e impiego ideale:

CRM Piano gratuito Prezzo base Ideale per…
Pipedrive ❌ (solo prova 14gg) da $14 utente/mese Team vendita B2B focalizzati su pipeline e chiusura deal
Monday CRM ❌ (solo prova 14gg) da $12 utente/mese PMI che vogliono unire progetti e vendite su un’unica piattaforma
Zoho Bigin ✔️ (1 utente) da $7 utente/mese Microimprese B2B al primo CRM, budget molto ridotto
Salesforce ❌ (solo prova) da $25 utente/mese Aziende in rapida crescita con esigenze avanzate (e budget)
Less Annoying CRM ❌ (solo prova 30gg) $15 utente/mese (flat) Piccole imprese che cercano massima semplicità e costo fisso
HubSpot CRM ✔️ (fino 2 utenti*) da $15 utente/mese Startup/PMI B2B che vogliono un all-in-one marketing-vendite
Capsule CRM ✔️ (2 utenti, 250 contatti) da $18 utente/mese Piccoli team che uniscono vendite e progetti post-vendita
Freshsales ✔️ (fino 3 utenti) da $9 utente/mese Team vendita in crescita che puntano su facilità + marketing
Salesmate ❌ (solo prova 15gg) da $23 utente/mese Team commerciali B2B alle prime armi, con focus su automazioni e telefonia
Vtiger ✔️ (fino 10 utenti) da $12 utente/mese PMI B2B che cercano soluzione completa (vendite+marketing) a costo contenuto

Nota: HubSpot CRM in versione gratuita consente utenti illimitati per funzioni base di CRM, ma alcune funzionalità (es. strumenti di vendita avanzati) sono limitate a 2 utenti. I prezzi indicati sono per utente al mese, generalmente con fatturazione annuale.

Di seguito analizziamo ciascuna piattaforma in dettaglio.

Pipedrive – CRM semplice focalizzato sulla pipeline di vendita

Descrizione:
Pipedrive è un CRM pensato per semplificare il ciclo di vendita e aiutare i team commerciali a tenere sotto controllo ogni trattativa. L’interfaccia utente è molto intuitiva e pulita, con un dashboard chiaro che permette di vedere a colpo d’occhio l’andamento delle opportunità. La piattaforma consente di gestire efficacemente contatti e opportunità di vendita, con pipeline visuali e personalizzabili e flussi di lavoro automatici che riducono il lavoro manuale. Integra anche un assistente di vendita basato su intelligenza artificiale (AI), capace di suggerire prossime azioni e promemoria utili per non perdere mai un follow-up. Pipedrive è abbastanza scalabile per accompagnare l’azienda dalla fase di micro-impresa fino a una dimensione media, anche se va notato che alcune funzionalità avanzate – come moduli web per acquisire lead dal sito o chat dal vivo – sono disponibili solo come add-on a pagamento.

Vantaggi (Pro):

  • Interfaccia utente semplice e intuitiva, adatta anche a chi è al primo CRM.

  • Cattura lead efficiente: consente di raccogliere contatti tramite form web e chat (funzione LeadBooster, disponibile come componente aggiuntivo).

  • Gestione contatti completa: schede dettagliate per ogni cliente, con storico di email, chiamate e attività relativo al contatto.

  • Pipeline di vendita visuale: trattative tracciate in una vista a colonne (Kanban) con fasi personalizzabili, per monitorare ogni deal a colpo d’occhio.

  • Assistente AI integrato: un algoritmo fornisce suggerimenti e promemoria personalizzati basati sull’andamento delle vendite.

  • Automazione dei processi: workflow configurabili per automatizzare attività ripetitive (es. invio email di follow-up, aggiornamento di status).

  • Scalabilità: adatto sia a microimprese sia a team in crescita fino a dimensioni medie, senza perdere usabilità.

Svantaggi (Contro):

  • Nessun piano gratuito (solo trial 14 giorni), quindi richiede abbonamento anche per utilizzi di base.

  • Comunicazioni integrate limitate: supporta nativamente solo email individuali e chiamate; per invii email massivi (newsletter) serve un’integrazione esterna.

  • Funzioni avanzate a pagamento: add-on come LeadBooster (chat e form lead) o Web Visitors comportano costi extra sul canone base.

  • Integrazioni non vastissime: circa 400 integrazioni disponibili – un numero buono, ma inferiore a quello offerto da alcuni concorrenti maggiori.

Funzionalità chiave:

  • Pipeline e gestione vendite – Visualizza e gestisce le opportunità in una pipeline personalizzabile con fasi su misura. L’interfaccia a drag & drop permette di spostare facilmente i deal da una fase all’altra.

  • Gestione lead e contatti – Offre una Lead Inbox per organizzare i nuovi lead raccolti prima di convertirli in contatti. Ogni contatto ha il suo profilo con tutte le interazioni registrate, così il venditore ha sempre il contesto completo.

  • Automazioni – Consente di impostare automazioni per attività ripetitive: ad esempio creare automaticamente un’attività di follow-up 3 giorni dopo l’aggiunta di un nuovo lead, o aggiornare lo stato di una trattativa quando viene vinto un deal.

  • Integrazioni – Si integra con oltre 400 app esterne, tra cui Gmail, Google Calendar, Microsoft Outlook, Slack, Mailchimp e altre. Questo facilita il flusso di lavoro permettendo di collegare Pipedrive agli strumenti già in uso in azienda.

  • Reportistica – Include report e dashboard sulle performance di vendita (es. numero di deal chiusi per mese, valore del pipeline, tassi di conversione per fase). Le funzionalità di reporting sono utili per monitorare l’andamento, pur non essendo avanzate quanto quelle di soluzioni enterprise.

  • Gestione comunicazioni – Offre funzioni di emailing integrate (sincronizzando il proprio account di posta è possibile inviare email dal CRM e tracciare le aperture) e consente di registrare chiamate telefoniche tramite integrazioni VoIP. Per campagne di email marketing vere e proprie, occorre però appoggiarsi a strumenti dedicati connessi al CRM.

Prezzi: Pipedrive non prevede un piano gratuito permanente (è disponibile una prova gratuita di 14 giorni). Gli abbonamenti a pagamento partono da $14 per utente al mese (piano Essential, con fatturazione annuale) che include le funzionalità core di gestione contatti, pipeline e attività. I piani superiori offrono funzionalità aggiuntive: ad esempio il piano Advanced ($39 utente/mese) abilita automazioni email e sincronizzazioni avanzate, il Professional ($59) aggiunge reportistica avanzata e permessi team, fino al piano Enterprise (~$99 utente/mese) con supporto dedicato e massima personalizzazione. In sintesi, il costo cresce al crescere delle esigenze, ma parte da una base abbordabile per piccoli team focalizzati sulle vendite.

Ideale per: team di vendita B2B (startup o PMI) focalizzati sulla gestione del pipeline commerciale e sul closing delle trattative. Pipedrive è ottimo per venditori che vogliono uno strumento snello e immediato per organizzare lead e opportunità, senza fronzoli di marketing, e che apprezzano un’interfaccia visuale intuitiva.


Monday CRM – Piattaforma flessibile per gestire vendite e progetti

Descrizione:
Nato come strumento di project management, Monday.com ha esteso la sua piattaforma per offrire anche funzionalità CRM. Monday CRM è quindi un CRM atipico, che eredita l’interfaccia moderna e altamente personalizzabile di Monday e la applica alla gestione di contatti, vendite e clienti. L’ambiente grafico ricorda tool come Asana o Trello, il che rende facile l’adozione anche per chi non ha mai usato un CRM tradizionale: l’aspetto familiare riduce la curva di apprendimento. Pensato per startup, imprenditori individuali e piccoli team, consente di gestire vendite e progetti in un unico luogo, evitando di saltare tra diversi software. Un punto di forza sono le dashboard di vendita personalizzabili: è possibile creare viste su misura con grafici e indicatori chiave (KPI) per monitorare performance di vendita, attività del team e tassi di conversione, il tutto a colpo d’occhio senza dover costruire report complessi.

La piattaforma eccelle anche negli strumenti di collaborazione. Monday CRM fornisce bacheche condivise dove il team può aggiornare lo stato delle trattative, aggiungere note o commenti e allegare documenti rilevanti, mantenendo tutte le comunicazioni organizzate e trasparenti. Si possono creare documenti di team, checklist e discussioni direttamente legate a un’opportunità o a un progetto, cosicché tutti rimangano allineati senza bisogno di email esterne. In più, l’ecosistema Monday offre un comodo wizard di onboarding: una guida “Getting Started” integrata e una ricca CRM Academy con tutorial, che aiutano a configurare step-by-step l’account (pipeline, automazioni, campi personalizzati, ecc.). L’automazione è resa accessibile anche ai meno tecnici: un’icona a forma di robot suggerisce possibili automatismi (ad esempio “quando uno status passa a Chiuso, invia una notifica al manager”) e consente di attivarli con pochi clic.

Vantaggi (Pro):

  • Interfaccia user-friendly: Monday offre un ambiente visivo pulito e immediato, dove colonne, colori e grafici rendono intuitivo l’uso per chiunque (anche senza esperienza CRM).

  • Workflows personalizzabili: la piattaforma permette di creare flussi di lavoro e automazioni su misura, adattando il CRM ai propri processi di vendita e post-vendita con grande flessibilità.

  • Gestione lead efficace: include moduli web personalizzabili per catturare lead dal sito, nonché strumenti per organizzare e segmentare i contatti potenziali. Questo facilita la gestione dei lead dal primo contatto fino alla conversione in cliente.

  • Pipeline visuale integrata: offre viste pipeline stile Kanban per seguire le trattative attraverso fasi personalizzate. La rappresentazione visuale aiuta a capire a che punto sono tutte le opportunità e su quali concentrarsi.

  • Comunicazioni integrate: è possibile inviare email direttamente dal sistema e loggare le chiamate telefoniche fatte con i clienti, mantenendo traccia dei punti di contatto senza uscire dal CRM. (Monday CRM si sincronizza con email e calendario, facilitando la comunicazione con i lead.)

Svantaggi (Contro):

  • Non un CRM “puro”: essendo originariamente un tool di project management, potrebbe mancare di alcune funzionalità CRM avanzate (ad es. moduli di approfondita analisi vendite o funzioni specifiche di forecasting) che piattaforme nate come CRM offrono.

  • Possibile eccesso di funzionalità: per piccole imprese che cercano un CRM molto basico, Monday può risultare sovradimensionato. La presenza di tanti moduli e opzioni (progetti, documenti, ecc.) può confondere chi vuole solo gestire un semplice database clienti.

  • Costo delle funzionalità avanzate: per sfruttare automazioni potenti, dashboard avanzati o integrazioni complete, spesso è necessario passare a piani superiori (più costosi) o acquistare add-on. Questo può aumentare il costo oltre il previsto.

Funzionalità chiave:

  • Gestione unificata di vendite e progetti – Monday CRM consente non solo di gestire il pipeline di vendita, ma anche di tenere traccia dei progetti post-vendita nello stesso sistema. Ad esempio, un’agenzia può seguire l’opportunità fino alla firma del contratto e poi continuare a usare Monday per gestire il progetto di delivery per quel cliente, il tutto senza cambiare piattaforma.

  • Lead management – Permette di creare moduli di contatto da inserire nel sito web per raccogliere automaticamente lead nel CRM. I lead possono poi essere qualificati, assegnati a venditori e organizzati con tag o status per prioritizzare quelli più caldi.

  • Pipeline personalizzabile – Offre pipeline configurabili al 100%: si possono aggiungere o rimuovere fasi del ciclo di vendita, impostare viste filtro (per venditore, per prodotto, ecc.) e visualizzare le opportunità sia come elenco sia in modalità Kanban. Le dashboard di vendita permettono di vedere metriche aggregate (es. valore totale per fase, tasso di conversione per venditore) in tempo reale.

  • Automazioni e workflow – Dispone di un motore di automazione facile da usare: con pochi clic si possono creare regole del tipo “se accade X, allora esegui Y”. Ad esempio: “Quando un nuovo lead entra, assegnalo automaticamente al venditore A e crea un’attività di recall tra 2 giorni”. Ciò aiuta a snellire i processi e garantire che le attività importanti vengano eseguite senza ritardi.

  • Collaborazione di team – Monday brilla per i suoi strumenti collaborativi: ogni opportunità o progetto può avere il suo spazio di comunicazione con commenti, @mention, checklist condivise e documenti. Questo favorisce la trasparenza e la collaborazione tra reparto sales e altri reparti (es. delivery), utile soprattutto in contesti B2B dove dopo la vendita inizia un lavoro di implementazione coordinato.

  • Integrazioni – Si collega nativamente con decine di app popolari. Ad esempio, si può integrare con Gmail/Outlook per sincronizzare email e calendario, con Slack per notifiche al team, con Google Drive o OneDrive per allegare documenti, e con molti altri servizi tramite Zapier. In questo modo Monday CRM funge da hub centrale collegato agli altri strumenti aziendali.

  • Reporting – Include strumenti di reporting visivo: grafici, tabelle pivot e indicatori che l’utente può inserire nelle dashboard. Ad esempio, è possibile creare un grafico a torta delle opportunità per fonte di lead, o un grafico a barre delle vendite mensili per venditore. Questi report sono personalizzabili e aiutano i responsabili a prendere decisioni basate sui dati.

Prezzi: Monday CRM non offre un piano gratuito continuo (solo una prova gratuita di 14 giorni). I piani a pagamento partono da circa $12 per utente al mese (piano Basic, con funzioni CRM e di gestione progetti essenziali). Il piano Standard ($17 utente/mese) aggiunge viste Timeline/Gantt e automazioni base, mentre il Pro ($28 utente/mese) include automazioni illimitate, dashboard avanzate e tracciamento tempo sui progetti. Esiste infine un piano Enterprise (prezzo su richiesta) per organizzazioni più grandi che necessitano di sicurezza avanzata e onboarding dedicato. Per una piccola impresa B2B, il piano Basic o Standard spesso è sufficiente; va considerato però che per avere integrazioni e automazioni senza limitazioni potrebbe servire il Pro.

Ideale per: startup B2B, agenzie o team piccoli che vogliono gestire insieme il processo di vendita e l’esecuzione dei progetti per i clienti. È particolarmente adatto se la tua azienda vende servizi o progetti (tipico B2B) e hai bisogno di uno strumento unico dove seguire la trattativa commerciale e poi monitorare le attività di delivery. Monday CRM è ottimo anche se cerchi un’interfaccia moderna e modulare, facilmente adattabile alle tue esigenze, e se la collaborazione interna è un elemento chiave per il tuo business. D’altro canto, se ti serve solo un CRM purissimo e molto semplice, Monday potrebbe risultare “too much” rispetto ad alternative più essenziali.


Zoho Bigin – CRM essenziale (con piano gratuito) per micro-imprese

Descrizione:
Zoho Bigin è un CRM minimalista e pipeline-centric creato appositamente per micro e piccole imprese che si affacciano per la prima volta al mondo dei CRM. Fa parte della famiglia Zoho, ma si presenta come una versione ultraleggera e semplificata del ben noto Zoho CRM. Il suo punto di forza è il modello di pricing freemium estremamente conveniente: Bigin offre un piano gratuito per 1 utente e i piani premium partono da soli $7 al mese per utente, posizionandosi come uno dei CRM più economici sul mercato. L’idea di fondo è offrire alle piccolissime realtà uno strumento di gestione clienti semplice ma funzionale, eliminando tutto il superfluo presente in soluzioni più grandi.

Bigin si concentra sulle funzionalità fondamentali: gestione di contatti e aziende, pipeline di vendita con fasi, attività e poco altro, così che l’utente non venga sopraffatto da troppi moduli. Questa filosofia minimal rende Bigin davvero facile da apprendere e usare fin dal primo giorno. Nonostante la semplicità, include qualche chicca interessante: ad esempio l’automazione della cattura dati dai canali email. Se scambi email con un lead, Bigin è in grado di importare automaticamente quell’indirizzo come nuovo contatto e aggiornare le informazioni nelle schede clienti, mantenendo il database sempre allineato senza inserimenti manuali. Anche la visualizzazione del pipeline è molto intuitiva e chiara, pensata per dare visibilità immediata su quante opportunità sono in corso, a che stadio si trovano e quali richiedono attenzione.

Vantaggi (Pro):

  • Approccio minimal e intuitivo: interfaccia pulita, senza fronzoli né funzionalità inutili. Ideale per chi vuole iniziare subito senza curva di apprendimento.

  • Pipeline multiple personalizzabili: possibilità di gestire più pipeline (es. per diversi prodotti o mercati) e personalizzare le fasi per ciascuna. La vista pipeline offre un colpo d’occhio su tutti i deal aperti e filtri veloci per contatti o aziende.

  • Ottime app mobile: l’esperienza su smartphone e tablet è completa e coerente con quella web. Bigin offre app mobili molto ben fatte (le app iOS e Android hanno ottime recensioni, e l’app per macOS è stata addirittura premiata da Apple), cosa non comune tra i CRM, garantendo operatività in movimento.

  • Integrazioni solide: sebbene sia “piccolo”, Bigin si integra con i principali strumenti d’ufficio. Funziona con Google Workspace, Microsoft 365, si collega a Mailchimp per l’email marketing e a Zapier per ulteriori collegamenti. Inoltre, essendo parte dell’ecosistema Zoho, dialoga nativamente con molte app Zoho (Books per la fatturazione, Zoho Desk per supporto clienti, ecc.), offrendo un percorso di crescita naturale.

  • Prezzo ultra-accessibile: il costo è un pro di rilievo – il piano Express è solo $7/mese per utente, e c’è persino un piano gratuito. Questo permette a qualsiasi micro-impresa di dotarsi di un CRM funzionante spendendo pochissimo o nulla.

Svantaggi (Contro):

  • Poco adatto a esigenze complesse: Bigin volutamente offre il minimo indispensabile. Se l’azienda cresce e i processi di vendita si fanno più articolati (es. necessità di report avanzati, automazioni sofisticate, numerosi team commerciali), Bigin può diventare limitante. In tal caso Zoho prevede il passaggio ai piani superiori di Zoho CRM, ma significa dover migrare su una piattaforma più complessa.

  • Funzionalità limitate: correlato al punto precedente, alcune funzioni tipiche dei CRM maggiori mancano o sono semplificate (es. non c’è un modulo di marketing automation, i report sono molto basici, non esistono funzionalità di assistenza clienti). È davvero focalizzato solo su contatti, attività e pipeline.

Funzionalità chiave:

  • Pipeline semplificata – Bigin offre una vista pipeline chiara dove ogni colonna rappresenta una fase del processo di vendita. Si possono aggiungere, rinominare o rimuovere fasi facilmente, adattando il funnel ai propri processi. La pipeline è il cuore dell’app e permette di aggiornare lo stato dei deal con un semplice drag&drop delle schede.

  • Gestione contatti essenziale – Ogni contatto (persona) o azienda ha una scheda con i campi principali (nome, email, telefono, ecc.) e note. Bigin permette di collegare contatti alle aziende e alle trattative, così da vedere tutte le opportunità relative a un certo cliente. L’importazione automatica dalle email semplifica la creazione dei contatti: inviando o ricevendo un’email, l’indirizzo viene catturato e può popolare un nuovo record nel CRM, mantenendo i dati sempre aggiornati.

  • Automazione di base – Pur essendo semplice, Bigin consente alcune automazioni: ad esempio aggiornamenti automatici di campo o invio di notifiche in base a trigger basilari (come “quando una trattativa viene spostata a Vinto, crea automaticamente un’attività di follow-up post-vendita”). Non è uno strumento di marketing automation, ma queste piccole automazioni aiutano a risparmiare tempo nelle operazioni quotidiane.

  • Mobile first – Le applicazioni mobili di Bigin replicano quasi tutte le funzioni della versione web. Questo significa che si possono aggiungere contatti, aggiornare deal, inserire note e controllare il pipeline direttamente dallo smartphone, anche in viaggio. La fluidità e usabilità delle app è un fattore chiave per piccoli imprenditori sempre in movimento.

  • Integrazioni – Fuori dalla scatola, Bigin si integra con Gmail e Outlook per sincronizzare email e calendario, con Zapier (aprendo la porta verso centinaia di altre app), con servizi telefonici VoIP (per effettuare chiamate dal CRM) e con strumenti di email marketing come Mailchimp. Inoltre, l’integrazione con le altre app Zoho significa che, crescendo, un’azienda può aggiungere moduli per campagne marketing (Zoho Campaigns) o assistenza clienti (Zoho Desk) mantenendo Bigin come base, oppure migrare gradualmente verso Zoho CRM completo.

  • Focus sul prezzo – Anche se non è una funzione tecnica, va ribadito il concetto di costo come funzionalità “strategica” di Bigin: grazie al costo irrisorio, consente di adottare un CRM senza impatto sul budget e di investire quei fondi magari in altre attività di marketing o formazione del personale. Questo è un fattore non tangibile ma cruciale per molte micro-imprese.

Prezzi: Zoho Bigin ha un piano gratuito (Free) per 1 utente, che include una singola pipeline e fino a 500 contatti – sufficiente per un professionista o una micro azienda agli inizi. I piani a pagamento sono: Express a $7/utente/mese (billed annually), che aggiunge pipeline multiple, fino a 50.000 contatti e alcune integrazioni; Premier a $12/utente/mese, con 100.000 contatti e funzionalità estese (come campi personalizzati aggiuntivi e ruoli utenti); infine Bigin 360 a $18/utente/mese, che include tutte le funzionalità disponibili (ad es. telefonia integrata avanzata) e aumenta ulteriormente limiti di dati. Anche scegliendo il piano top da $18, si rimane su costi molto contenuti rispetto alla media del mercato. La politica di Zoho è facilitare poi il passaggio a Zoho CRM standard qualora servano funzioni beyond Bigin.

Ideale per: microimprese, startup individuali, freelance o piccoli team B2B che non hanno mai utilizzato un CRM e dispongono di un budget limitatissimo. È perfetto per chi ha bisogno di organizzare i contatti e le trattative di base senza perdersi in complessità: ad esempio un consulente B2B, una piccola web agency neonata, un’azienda locale B2B con pochi clienti ma voglia di crescere. Bigin è anche indicato come step intermedio: puoi iniziare con questo CRM semplice e passare a strumenti più potenti solo quando effettivamente le dimensioni del business lo richiederanno, evitando investimenti prematuri.


Salesforce – Il CRM più potente e scalabile, per aziende in crescita

Descrizione:
Salesforce è uno dei nomi più affermati nel panorama CRM e spesso viene considerato lo standard di riferimento per la gestione dei clienti. Offre un ecosistema vastissimo di funzionalità che coprono vendite, marketing, assistenza clienti, e può essere plasmato sulle esigenze specifiche di quasi ogni settore. Tuttavia, tutta questa potenza ha un rovescio della medaglia: Salesforce può risultare complesso da configurare e apprendere, soprattutto per una piccola impresa senza un team tecnico dedicato. L’interfaccia di Salesforce è ricca di moduli, menu e opzioni, il che può inizialmente sopraffare un nuovo utente. Non a caso, Salesforce viene spesso scelto da aziende in rapida crescita o già strutturate, che possono dedicare tempo e risorse all’implementazione, mentre una micro impresa potrebbe trovarlo eccessivo nelle fasi iniziali.

Detto ciò, la gestione del pipeline di vendita in Salesforce è estremamente robusta. L’applicazione offre viste multiple (lista, Kanban, calendario) per visualizzare le opportunità; si possono spostare i deal tra le fasi con il drag-and-drop e impostare alert automatici che avvisano quando un’attività è in ritardo o una scadenza si avvicina, assicurando che nessuna opportunità venga trascurata. La gestione di contatti e aziende (account) è altrettanto completa: Salesforce adotta un modello B2B classico in cui vari contatti sono collegati agli account aziendali, e a loro volta alle opportunità di vendita. Importare i contatti nel sistema è semplice (via file CSV o tramite integrazioni), anche se sorprende che non supporti formati più avanzati direttamente: ad esempio, per importare contatti da Gmail bisogna passare da file o connettori specifici, non c’è un pulsante “Importa da Gmail” nativo. Una volta caricati, per ogni contatto si può tracciare ogni interazione (email, chiamate, riunioni, ticket di assistenza se integrato con Service Cloud) in un feed centrale. Questa visione a 360° del cliente aiuta molto nel personalizzare le comunicazioni e nel migliorare il rapporto col cliente in ottica lungo termine.

Un altro punto forte è il motore di automazione dei processi di Salesforce, chiamato Flow (e precedentemente Process Builder/Workflow Rules). Consente di automatizzare praticamente qualsiasi processo: dall’assegnazione automatica di un lead appena inserito al venditore giusto, all’invio di email di benvenuto, fino a complessi processi di approvazione multi-step per scontistiche o contratti. Implementare queste automazioni richiede una certa competenza, ma una volta attive possono far risparmiare innumerevoli ore al team, garantendo inoltre che le procedure vengano seguite in modo uniforme. Nei piani avanzati, Salesforce integra anche strumenti di intelligenza artificiale (Einstein AI) che aggiungono funzionalità come punteggio automatico dei lead (lead scoring predittivo), analisi delle probabilità di chiusura delle opportunità e consigli su quali azioni intraprendere per aumentare le vendite.

Vantaggi (Pro):

  • Funzionalità vastissime: Salesforce copre praticamente ogni aspetto del CRM. Dalla gestione dettagliata di contatti e account, a moduli per preventivi e ordini, fino ad automazioni e integrazioni profonde – è difficile trovare qualcosa che Salesforce non possa fare, magari tramite un componente aggiuntivo. Questo lo rende futuro-proof se pensi di espandere processi o team.

  • Pipeline versatile e rigorosa: offre viste pipeline personalizzabili (Kanban, tabellare) con indicatori e alert intelligenti per attività in scadenza o deal stagnanti. Perfetto per instaurare una disciplina di vendita nel team, perché nulla sfugge attraverso le maglie del sistema.

  • Gestione lead efficiente: include strumenti per catturare lead (form web integrabili, email to lead), nutrirli con campagne mirate (se integrato a Pardot/Marketing Cloud Account Engagement) e convertirli in opportunità con un click mantenendo il collegamento al percorso pre-vendita. Inoltre supporta il lead scoring (manuale o tramite AI) per aiutare i venditori a concentrarsi sui lead più promettenti.

  • Integrazioni estese (AppExchange): Salesforce ha un marketplace proprietario, AppExchange, con migliaia di app di terze parti per estendere le funzioni. Vuoi integrare WhatsApp nel CRM? C’è un’app. Email marketing avanzato? C’è. Firmare documenti digitalmente? C’è. In pratica esiste un modulo/plug-in per quasi ogni esigenza immaginabile, spesso già pronto all’uso. Inoltre Salesforce offre API robuste per integrazioni custom con software interni.

  • Automazione e AI all’avanguardia: la piattaforma investe da anni su AI e automazione. Einstein AI fornisce insight intelligenti (ad esempio suggerisce quali lead hanno maggiore probabilità di conversione in base ai dati storici). I flussi di automazione possono coprire vendite, marketing e service, assicurando coerenza nei processi e riducendo i lavori manuali noiosi.

  • Supporto, formazione e community: pur essendo complesso, Salesforce offre un’enorme quantità di risorse per impararlo. Dalla Trailhead (piattaforma gratuita con percorsi formativi interattivi) alla community online di amministratori, fino ai partner e consulenti certificati pronti ad aiutare. Inoltre, l’assistenza clienti di Salesforce (nei piani a pagamento alti) è nota per essere reattiva e disponibile.

Svantaggi (Contro):

  • Nessun piano gratuito: Salesforce non dispone di una versione gratuita perpetua; è possibile provarlo gratuitamente per un periodo, ma poi bisogna investire in un abbonamento anche per un piccolo team.

  • Costo elevato: è tra le soluzioni più costose sul mercato CRM. Anche i piani iniziali hanno un prezzo significativo per utente, e i costi lievitano velocemente aggiungendo moduli (marketing, service) o passando a edizioni superiori. Ciò può pesare sul budget di una piccola impresa.

  • Ripida curva di apprendimento: l’interfaccia ricchissima e la grande flessibilità significano che per sfruttarlo appieno bisogna studiare. Senza una figura dedicata (ad esempio un admin CRM formato) si rischia di usare Salesforce al minimo potenziale o di incappare in configurazioni non ottimali.

  • Funzionalità complete solo nei piani alti: il piano Starter (essenziale) copre i bisogni di base, ma molte funzioni avanzate (automazioni complesse, regole di territorio, AI Einstein, ecc.) sono disponibili solo nei piani Professional/Enterprise, che hanno costi molto maggiori. Quindi una piccola impresa potrebbe trovarsi a pagare per tante funzioni che non usa, oppure a desiderare funzioni che stanno in piani troppo costosi.

  • Configurazione iniziale impegnativa: collegato alla curva di apprendimento – l’implementazione di Salesforce va pianificata. Importare i dati, personalizzare i campi, impostare i permessi utente e i flussi di lavoro richiede tempo. Se un’azienda cerca un CRM plug-and-play immediato, Salesforce può non essere la scelta ideale nelle prime fasi.

Funzionalità chiave:

  • Gestione clienti a 360° – Salesforce adotta la struttura Account-Contatti-Oppurtunità tipica del B2B: ogni Account (azienda cliente) può avere associati più Contatti (persone) e più Opportunità di vendita. Questo riflette le vendite B2B complesse dove coinvolgi più stakeholder per un singolo cliente. Nel CRM puoi navigare agevolmente tra account, contatti e opportunità collegate, avendo in un colpo solo tutto lo storico relativo a quell’azienda (trattative aperte, casi di assistenza, documenti, ecc.).

  • Pipeline e forecasting – Le opportunità sono organizzate in stadi e pipeline; Salesforce permette di configurare più pipeline separate (ad esempio pipeline diverse per linee di business diverse) e per ciascuna definire fasi, percentuali di chiusura, valori ponderati. Gli strumenti di forecast consentono di prevedere ricavi futuri sommando il valore delle opportunità aperte ponderato per la probabilità. Il responsabile vendite può usare il modulo forecasting per vedere se il team è in linea con il target del trimestre.

  • Automazione e workflow – Uno dei pilastri di Salesforce. Tramite l’interfaccia Flow Builder si possono costruire flussi di lavoro automatizzati trascinando elementi (trigger, decisioni, azioni). Ad esempio, si può creare un processo che: quando un nuovo lead arriva dal sito, controlla la regione -> se è “Italia” lo assegna all’utente X, altrimenti all’utente Y -> crea un’attività “Chiamare entro 1 giorno” -> invia una mail di benvenuto al lead. Le possibilità sono quasi infinite e coprono vendite, marketing (se integrato) e supporto. Questa automazione trasversale ai reparti garantisce efficienza e coerenza nelle procedure.

  • Integrazioni e AppExchange – Salesforce si integra con i principali sistemi aziendali: posta elettronica (Gmail, Outlook), calendari, centralini telefonici, sistemi ERP, siti web, piattaforme e-commerce, ecc. Molte integrazioni sono plug-and-play grazie alle app su AppExchange (una sorta di “store” delle integrazioni). Ad esempio, c’è un app per integrare Shopify (e-commerce) e importare clienti e ordini come dati CRM, oppure app per integrare LinkedIn Sales Navigator nell’interfaccia Salesforce. Inoltre, con le API aperte di Salesforce, uno sviluppatore può collegare il CRM praticamente a qualsiasi software personalizzato.

  • Analisi e reportistica – Salesforce offre un modulo report molto potente: si possono creare report personalizzati scegliendo oggetti (lead, contatti, opportunità, attività, ecc.), filtrando e raggruppando i dati a piacere. Esempio: un report delle opportunità perse per motivo di perdita, raggruppato per venditore. I report generano tabelle o grafici, e possono essere inseriti in dashboard interattive. Le dashboard supportano più grafici affiancati (non disponibili invece in alcuni CRM minori) per dare un quadro completo in una sola schermata. Ad esempio, una dashboard “Sales Manager” con grafico pipeline per fase, grafico vendite mensili YTD, lista top 10 deal aperti e performance di ciascun commerciale. Queste analisi profonde aiutano a prendere decisioni basate sui dati e ad individuare colli di bottiglia nel funnel.

  • Intelligenza Artificiale (Einstein) – Nei piani Enterprise e superiori, Einstein AI aggiunge livelli di intelligenza: Lead Scoring (assegna automaticamente un punteggio 1-100 ai lead caldi in base a somiglianze con lead convertiti in passato), Opportunity Insights (evidenzia opportunità a rischio o con alta chance di vittoria analizzando interazioni e tempi di risposta), Next Best Action (suggerisce azioni o offerte da proporre a un cliente in base ai dati inseriti). Queste funzionalità, alimentate da machine learning sui dati del CRM, possono aumentare l’efficacia commerciale, focalizzando l’attenzione dove c’è più probabilità di successo.

Prezzi: Salesforce non è noto per essere economico, ma ha cercato di creare anche offerte per piccoli team. Il pacchetto base per le vendite è Salesforce Starter (prima chiamato Essentials) a $25 per utente/mese circa, che include contatti, account, opportunità e caso d’uso base per fino a 10 utenti. Il Professional sale a ~$75-100 utente/mese aggiungendo funzioni come automazioni e ruoli, il Enterprise ~$150 utente/mese offre personalizzazioni avanzate, flussi illimitati e accesso completo a API, mentre Unlimited supera i $300 utente/mese con supporto 24/7 e ulteriori privilegi. Inoltre, moduli aggiuntivi come Marketing Cloud o Pardot (per marketing automation B2B) e Service Cloud (per assistenza clienti) hanno costi separati se attivati. In pratica, per un piccolo team B2B, l’investimento iniziale minimo è $25/utente, ma per sfruttare bene la piattaforma spesso si finisce per considerare piani più elevati. Salesforce offre la possibilità di iniziare in piccolo e scalare, ma ogni step di upgrade può avere un impatto notevole sul budget.

Ideale per: aziende B2B in forte crescita o già strutturate, con processi di vendita articolati e la volontà di investire in un sistema che possa accompagnarle fino a livelli enterprise. Se la tua azienda prevede di espandersi rapidamente, di avere più reparti coinvolti (es. un team marketing dedicato, un team sales, un team customer service) e vuoi tenere tutto nell’ecosistema unico Salesforce, questa piattaforma è un’ottima scelta a lungo termine. È indicata anche per chi ha necessità di personalizzazioni molto specifiche o integrazioni complesse – Salesforce è praticamente una “lego” del CRM, dove puoi costruire ciò che ti serve. Meno adatta invece per piccolissime imprese o startup con budget ridotti e poca esperienza CRM: in questi casi l’onere di implementazione e costo potrebbe superare i benefici iniziali, rendendo forse più conveniente partire con soluzioni più semplici per poi eventualmente migrare a Salesforce quando l’organizzazione è pronta.


Less Annoying CRM – Semplicità assoluta e costo fisso

Descrizione:
Less Annoying CRM (spesso abbreviato in LACRM) è progettato con un principio guida molto chiaro: rendere il CRM meno “fastidioso” e complicato possibile per le piccole imprese. Si tratta di una soluzione leggera, che include in un unico pacchetto tutte le funzionalità fondamentali per gestire contatti, attività e opportunità, senza suddividerle in troppi moduli o piani. Un elemento distintivo è il modello di prezzo flat: un unico costo mensile per utente (circa $15) dà accesso a tutte le funzioni disponibili, senza limiti nascosti o add-on da acquistare separatamente. Ciò la rende molto allettante per piccole aziende con budget ristretti che vogliono una spesa prevedibile e nessuna sorpresa.

All’apertura di Less Annoying CRM ci si trova di fronte a un’interfaccia estremamente pulita e lineare. Non ci sono decine di pulsanti: il menu è ridotto alle voci chiave (Contatti, Calendario, Lead, Report) e ogni schermata è progettata per essere intuitiva. Questa semplicità permette a un team non tecnico di iniziare ad utilizzare il CRM immediatamente, spesso senza nemmeno bisogno di training formale. L’idea è che un piccolo business owner o un venditore possa aprire LACRM, inserire un contatto, segnare una nota o impostare un promemoria, il tutto in pochi minuti fin dal primo utilizzo. Nonostante l’aspetto basic, LACRM offre tutti gli strumenti essenziali: puoi tenere traccia dei contatti e relative interazioni, gestire una lista di lead/opportunità, creare eventi e attività sul calendario con promemoria, e generare qualche report basilare sulle pipeline.

Vantaggi (Pro):

  • Costo abbordabile e fisso: LACRM costa $15 al mese per utente, tutto incluso. Non ci sono altri piani o componenti aggiuntivi: questo rende la spesa prevedibile e sostenibile anche per la più piccola delle imprese, eliminando il timore di costi extra.

  • Semplicità estrema: l’interfaccia è volutamente minimale e focalizzata. Il personale può imparare a usare il CRM in poche ore perché non c’è nulla di complicato da configurare. Questo abbassa la barriera di adozione e riduce la “paura” del CRM da parte di chi non è tecnologico.

  • Funzioni base tutte presenti: pur essendo semplice, LACRM copre tutte le funzioni fondamentali: gestione contatti e aziende, tracciamento dei lead e dello stato delle trattative, gestione di attività e follow-up con promemoria via email, calendario integrato e anche una funzione di agenda giornaliera. In pratica, un venditore ha tutto il necessario per organizzare il proprio lavoro quotidiano.

  • Implementazione rapida: mettere in funzione Less Annoying CRM richiede pochissimo. Si importa o inserisce la lista contatti, si definiscono eventualmente pipeline/stati per i lead, e si è operativi. Non servono consulenti né settimane di setup. Questo è ideale per business che hanno bisogno di iniziare a usare uno strumento subito, senza investire troppo tempo iniziale.

  • Adatto alla crescita iniziale: sebbene non pensato per grandi aziende, LACRM può accompagnare una piccola azienda nelle prime fasi di crescita. Man mano che aumentano i contatti o le trattative, il sistema regge (fino a un certo punto) e rimane semplice da usare. Insomma, non è solo per 100 contatti – può gestirne anche migliaia, purché non ci siano esigenze oltre le basi.

Svantaggi (Contro):

  • Funzionalità avanzate limitate: la forza di LACRM è anche la sua debolezza per utenti più esigenti. Manca di molte funzioni avanzate presenti in altri CRM: niente automazioni sofisticate, niente intelligenza artificiale, personalizzazioni limitate dei campi e dei moduli, niente gestione dei preventivi/fatture o moduli di marketing. Se servono queste cose, bisogna orientarsi altrove.

  • Integrazioni ridotte: LACRM offre poche integrazioni native con software di terze parti. Ad esempio, non ha un marketplace come altri CRM. Si può collegare la posta elettronica (con un trucco di email logging) e il calendario con Google, ma se l’azienda usa strumenti particolari (es. un software di email marketing), probabilmente non c’è un’integrazione pronta. Si può usare Zapier per connettere LACRM ad altre app in modo limitato, ma non è la soluzione più fluida.

  • Limiti di scalabilità: se un’azienda passa da piccola a media e inizia ad avere un team numeroso con ruoli differenziati, flussi di lavoro complessi o la necessità di pipeline multiple, LACRM mostra i suoi limiti. Non supporta ad esempio gerarchie di accesso molto sofisticate o suddivisioni per team. È pensato per realtà piccole e rimane ottimo finché i processi restano semplici, ma non è adatto a organizzazioni in rapida espansione o con esigenze multi-reparto.

  • Reporting basilare: il CRM fornisce qualche report predefinito (ad esempio pipeline di vendita con totali, attività completate, ecc.), ma non offre strumenti di analisi approfondita. Non ci sono dashboard personalizzabili o grafici avanzati. Per molte piccole aziende questo non è un problema immediato, ma se il management vuole metriche approfondite, potrebbe trovarlo insufficiente.

Funzionalità chiave:

  • Gestione contatti e aziende – Un database centrale di tutti i contatti con cui lavori, collegabile a relative aziende/organizzazioni. Ogni scheda contatto include le informazioni di base, la storia delle interazioni (note, email loggate, attività svolte) e le opportunità di vendita collegate. Questo ti permette di avere una visione unificata del rapporto con ciascun cliente.

  • Lead e opportunità – Puoi contrassegnare un contatto come “Lead” e assegnargli uno stato (es. Nuovo, In trattativa, Vinto/Perso). C’è una vista semplice dei lead/opportunità che funge da pipeline: ad esempio un elenco filtrato per “Lead aperti” dove vedere su quali prospect stai lavorando. Non è una pipeline visuale a colonne, ma svolge il compito di tracciare il funnel in modo lineare.

  • Attività e calendario – LACRM include un calendario integrato e un sistema di task management. Puoi creare attività (es. “Chiamare il cliente X”) legandole a un contatto o a un lead e impostare una data/scadenza. Nel calendario vedrai tutti gli appuntamenti e le chiamate programmate. Inoltre il sistema invia promemoria via email quotidiani con l’elenco delle attività da fare, aiutando i venditori a ricordare follow-up e scadenze.

  • Email logging – Pur non avendo un client email integrato sofisticato, LACRM offre un metodo semplice per tenere traccia delle email: genera un indirizzo email unico (es. username@lessannoyingcrm.com) da mettere in CC/BCC nelle email inviate ai clienti. In questo modo, una copia dell’email finisce automaticamente nel CRM, associata al contatto giusto. Questo è molto utile per avere tutte le conversazioni email storicizzate nel profilo cliente senza doverle copiare-incollare manualmente.

  • Note e collaborazione basilare – Ogni contatto e opportunità ha uno spazio per le note. I membri del team possono aggiungere note sulle conversazioni avute o informazioni importanti. Non è uno strumento collaborativo avanzato (non c’è chat interna o @mention), ma consente comunque al team di condividere aggiornamenti sui clienti. Le note e le attività sono visibili a tutti gli utenti (dato che spesso i Funzionalità chiave (continua):

  • Note e collaborazione di base – Ogni contatto o trattativa può avere note e commenti, visibili a tutti gli utenti (spesso poche persone in piccole imprese). Non ci sono menzioni o chat interne avanzate, ma bastano per condividere informazioni chiave sul cliente.

Prezzi: Nessun piano free permanente (solo prova 30 giorni). LACRM semplifica tutto offrendo un unico piano a $15 utente/mese (fatturato annualmente) che include tutte le funzioni disponibili, senza costi nascosti né limiti artificiosi.

Ideale per: Piccole imprese o team vendita non tecnici che cercano un CRM essenziale, facile e a costo fisso. Adatto a startup con budget ridottissimo, negozi B2B familiari, agenzie o micro-aziende di servizi che vogliono organizzare contatti e attività senza perdersi in funzionalità complesse. Se però pensi di crescere rapidamente o ti servono integrazioni con altri sistemi, LACRM potrebbe starti stretto col tempo.


HubSpot CRM – Piattaforma completa per marketing & sales integrati

Descrizione:
HubSpot CRM è rinomato come soluzione tutto-in-uno per unire marketing, vendite e assistenza clienti su un’unica piattaforma. La sua attrattiva per le piccole imprese B2B è duplice: da un lato offre un piano gratuito davvero ricco di funzionalità (contatti, deal, ticket di supporto illimitati, 2 utenti per alcune funzioni avanzate, e fino a 2.000 invii email marketing al mese) che permette di iniziare senza costi; dall’altro, quando l’azienda cresce, HubSpot mette a disposizione moduli premium (Sales Hub, Marketing Hub, ecc.) con funzionalità più avanzate, garantendo scalabilità graduale. L’esperienza utente è curata: appena registrati, si viene guidati da un user guide interattivo che aiuta a configurare gli elementi chiave (importare contatti, collegare email, creare prime campagne). Nonostante la ricchezza di strumenti, HubSpot è considerato piuttosto intuitivo: i menu sono chiari e l’interfaccia moderna consente di navigare tra contatti, aziende, opportunità e campagne con facilità, anche se completamente in inglese.

Dal punto di vista funzionale, HubSpot eccelle nella gestione dei lead e contatti. Puoi raccogliere lead da tantissime fonti: moduli sul sito (grazie a HubSpot Forms integrato o pop-up), social media, live chat e chatbot sul sito, integrazione con pubblicità (Facebook/Google) per importare lead adv, e persino tramite un’estensione Chrome che salva i contatti dalle email ricevute su Gmail. Tutti questi lead confluiscono nel CRM dove possono essere segmentati, qualificati e assegnati ai commerciali. Ogni contatto ha una timeline completa di interazioni: email scambiate, pagine web visitate (se usi il tracking code di HubSpot sul sito), apertura di newsletter, ecc., offrendo un contesto ricchissimo per personalizzare l’approccio di vendita. Per la gestione delle trattative, HubSpot offre pipeline personalizzabili (puoi definire le fasi che preferisci, creare più pipeline se hai linee di business diverse) e una visualizzazione Kanban dei deal. Manca qualche elemento di forecasting avanzato (rispetto a Salesforce), ma ci sono comunque dashboard e report per monitorare il tasso di conversione, il valore medio del deal, la durata del ciclo di vendita, ecc.

Un altro punto forte è l’email marketing integrato: con il modulo Marketing (gratuito fino a 2.000 email/mese, poi ampliabile) puoi creare campagne email con un editor drag&drop, inviare newsletter ai contatti del CRM segmentandoli per tag o proprietà (es. tutti i lead del settore X, o clienti inattivi da 6 mesi) e vedere analisi di apertura/click. Sempre sul fronte marketing, HubSpot supporta campagne di nurturing automatizzate (drip campaign) e flussi di lavoro se acquisti almeno il piano Marketing Starter o Sales Pro: ad esempio, inviare una serie di email educative a un nuovo lead nell’arco di 2 settimane, oppure creare un flusso che, quando uno deal si chiude vinto, notifica automaticamente il team di supporto e invia un’email di onboarding al cliente.

Vantaggi (Pro):

  • Piano gratuito molto completo: HubSpot è celebre per la sua versione free che può bastare a una piccola impresa nelle fasi iniziali (contatti illimitati, utenti illimitati per funzioni base CRM, deal illimitati, ecc.). Questo elimina la barriera di costo per cominciare e consente di provare concretamente lo strumento.

  • Crescita modulare (scalabilità): man mano che servono funzioni aggiuntive, puoi attivare i moduli a pagamento. Ad esempio, se vuoi automazioni avanzate di vendita, fai upgrade del Sales Hub; se vuoi reportistica e marketing automation pro, attivi Marketing Hub. C’è anche un programma sconti per startup (HubSpot for Startups) per alleviare i costi nei primi anni.

  • Integrazioni robuste: HubSpot si integra facilmente con tantissime app. Le più utili lato B2B includono Gmail/Outlook (per log email e calendario), suite Google/Microsoft, Slack, strumenti di webinar (Zoom, Eventbrite), piattaforme pubblicitarie e social, strumenti di gestione progetti (Asana, Trello) e molto altro, spesso tramite la HubSpot App Marketplace. Questo significa che HubSpot può fungere da centro nevralgico collegato a tutte le altre attività digitali dell’azienda.

  • Email marketing e automazione: rispetto ad altri CRM vendite puri, HubSpot offre potenti strumenti di marketing integrati. Puoi fare email blast, creare landing page, attivare sequenze di follow-up automatiche, tutto senza uscire dalla piattaforma. Questo è ideale per PMI che non vogliono acquistare un software di email marketing separato. Le analisi dettagliate (tassi di apertura, click, funnel di conversione) ti aiutano a misurare l’efficacia delle campagne.

  • Interfaccia moderna e usabile: come detto, l’UI è abbastanza amichevole. Non raggiunge la semplicità di LACRM o Bigin, ma per la mole di funzioni che offre riesce a presentarsi in modo organizzato. Ci sono anche molte risorse di training (HubSpot Academy) e un’ampia community italiana di utilizzatori che condividono consigli e best practice.

Svantaggi (Contro):

  • Costo delle funzionalità avanzate: la medaglia ha due facce – vero che puoi crescere modulare, ma alcuni passaggi di piano sono costosi. Ad esempio, il Sales Hub Professional (che aggiunge automazioni e forecasting avanzato) costa circa $90 utente/mese; il Marketing Hub Professional parte da ~$800/mese (non per utente, ma fisso fino a 2.000 contatti) – investimenti importanti. Quindi, pur partendo gratis, se la tua azienda necessita anche di marketing avanzato e creazione di landing page, i costi di HubSpot salgono rapidamente.

  • Personalizzazione limitata (rispetto a soluzioni enterprise): HubSpot permette di creare campi personalizzati e pipeline su misura, ma non ha la stessa flessibilità di Salesforce nel modellare processi molto specifici. Ad esempio, se vuoi implementare logiche di business complesse o interfacce custom, HubSpot ha i suoi limiti. È pensato per offrire best practice predefinite, che vanno bene nel 90% dei casi, ma in aziende con esigenze davvero particolari può risultare vincolante.

  • Workflows avanzati non banali: creare un flusso di lavoro semplice è facile, ma se cerchi di impostare una automazione molto intricata (magari coinvolgendo condizioni su vari proprietà, tempi di attesa specifici, integrazione con webhook esterni, ecc.) potrebbe diventare complicato e a volte non fattibile con i soli strumenti visivi di HubSpot. In quei casi bisogna ricorrere a codice custom via API o limitarsi a ciò che la piattaforma consente. Insomma, la learning curve per usare tutto ciò che HubSpot offre può aumentare quando esci dallo scenario base.

Funzionalità chiave:

  • Lead capture e management – HubSpot primeggia nella raccolta lead: dai moduli incorporati sul sito, alle live chat/chatbot, agli popup per iscrizione a newsletter, fino all’import da biglietti da visita scansionati con l’app mobile. Una volta nel CRM, i lead possono essere arricchiti automaticamente (HubSpot ha un database di aziende integrato: inserendo un’email aziendale spesso compila anche ragione sociale, sito, settore, dipendenti) e assegnati ai sales rep con regole automatiche.

  • Contact management & attività – Profilo completo di ogni contatto con timeline di tutte le attività e comunicazioni. Puoi registrare note, chiamate effettuate (c’è anche un dialer VoIP integrato per chiamare direttamente dal browser), pianificare riunioni (HubSpot offre un sistema di scheduling tipo Calendly incluso) e creare task da assegnare a te o ai colleghi per seguire un cliente.

  • Deal pipeline & task di vendita – Pipeline personalizzabile come stadi e proprietà. Ogni opportunità (deal) può avere associati contatti, prodotti/servizi (HubSpot ha un catalogo prodotti per quotazioni semplice), valore, data di chiusura prevista, probabilità di vittoria. Puoi creare sequenze di email automatiche per fare drip marketing sui deal aperti o reminder ai venditori. Le dashboard ti mostrano, ad esempio, quanti deal hai in ogni fase, il tasso di win-rate per fonte di lead, e così via.

  • Email marketing & campagne – HubSpot consente di inviare fino a 2.000 email/mese gratuitamente (con marchio HubSpot nel footer). Questo significa poter iniziare subito a fare newsletter ai tuoi contatti o email promozionali. Le campagne email possono essere monitorate (chi ha aperto, chi ha cliccato) e puoi definire liste statiche o smart (che si aggiornano da sole in base a criteri, es: tutti i lead del settore IT con deal > $10k aperti). Nei piani a pagamento, questi limiti si alzano (es. 15.000 email/mese nel Marketing Starter) e ottieni funzioni come test A/B, email a nome del venditore assegnato, ecc.

  • Automazioni e workflows – Con Sales Hub Professional o Marketing Professional si sbloccano i workflow, ovvero automazioni personalizzate. L’interfaccia è drag&drop con nodi (simile a Salesforce Flow ma più user-friendly). Esempio: “Se un lead compila il form X e ha titolo ‘CEO’, assegnalo come lead caldo a Mario, aggiungi tag VIP e invia notifica Slack al canale #sales”. Oppure: “Quando uno deal viene chiuso come vinto, crea un affare nel pipeline di cross-sell e invia un’email di ringraziamento dal CEO dopo 1 giorno”. Questi flussi aiutano a collegare marketing e vendite senza interventi manuali. Nel Sales Hub Pro c’è anche la funzione di rotazione automatica dei lead (round-robin assignment) e il sequenziatore di email per follow-up automatici a freddo.

  • Analytics e CRM Performance – Oltre ai report standard, HubSpot offre un modulo di analytics per il marketing (tracciamento visite sito, funnel di conversione da visitatore anonimo a lead a cliente) e per le vendite (efficienza del team, tempo medio di conversione, previsioni). Non è al livello di potenza di Salesforce nelle analisi, ma per una PMI fornisce insight preziosi con poca configurazione necessaria.

Prezzi: Il CRM free di HubSpot è uno dei più generosi sul mercato: contatti illimitati (fino a 1 milione), utenti illimitati, offerte e compiti illimitati, un numero di funzionalità base già utilizzabili. I piani a pagamento si suddividono per “Hub”. Per il contesto vendite (Sales Hub): Starter a $15 utente/mese (fatturato annuale) aggiunge strumenti come meeting scheduler personalizzato e rimozione del brand HubSpot nelle email; Professional a $90 utente/mese aggiunge automazioni, forecasting, playbooks, e reporting team avanzato; Enterprise a $150 utente/mese porta quote di vendita, controllo gerarchico e funzioni enterprise. Per il Marketing Hub, i costi sono “per contatti” e partono da ~$50/mese (Starter) fino a migliaia per Enterprise, ma spesso una PMI B2B può ottenere molto già con la combinazione Sales Starter + Marketing Starter (esempio: 2-3 utenti Sales e 1 pacchetto Marketing Starter sui 50$/mese per 1.000 contatti) mantenendo il budget sotto controllo. HubSpot permette combinazioni flessibili, anche di avere Sales Starter e Marketing Free, o viceversa, secondo priorità.

Ideale per: Startup e PMI B2B in crescita che cercano un ecosistema unico dove far collaborare marketing e vendite. È ottimo per aziende che vogliono iniziare senza costi (usando il free) e aggiungere funzionalità man mano che sviluppano processi più sofisticati. Un esempio tipico: una startup tech B2B parte col CRM free per gestire contatti e opportunità; quando il team marketing arriva e vuole fare lead generation, attiva Marketing Hub Starter; poi cresce il team sales e serve automazione, passa a Sales Pro; e così via, senza mai cambiare piattaforma o migrare dati. HubSpot è anche consigliabile per chi dà importanza al marketing inbound (contenuti, sito, SEO, nurturing) integrato al CRM, e per chi desidera uno strumento robusto ma usabile senza competenze tecniche profonde. Potrebbe non essere l’ideale per chi ha processi di vendita troppo peculiari o altamente custom: in quei casi Salesforce offre maggiore malleabilità, a costo però di più complessità.


Capsule CRM – Semplicità con un tocco di project management integrato

Descrizione:
Capsule CRM è un CRM snello e minimalista, spesso scelto come “primo CRM” da molte piccole imprese per la sua semplicità di utilizzo. A differenza di altri, Capsule adotta un design pulito e diverso dal solito: invece del classico menu verticale a sinistra, tutti gli strumenti principali (contatti, vendite, progetti, ecc.) sono organizzati in un menu orizzontale in cima, dando un senso di ordine e pulizia visiva. Questo approccio e il ridotto numero di elementi interattivi lo rendono estremamente facile da navigare, specialmente per chi è nuovo ai CRM. Nonostante il look essenziale, Capsule fornisce tutte le funzionalità fondamentali di cui una piccola impresa ha bisogno: gestione contatti e opportunità, attività e calendari, alcune integrazioni chiave e perfino un modulo di project management leggero integrato.

Una caratteristica distintiva di Capsule è proprio l’area “Projects”: oltre alle opportunità di vendita, si possono creare progetti per gestire il lavoro successivo alla vendita, come implementazioni, campagne per il cliente o attività di supporto. Questa funzione è utile ad esempio per agenzie o società di consulenza B2B che, una volta chiuso il contratto, hanno una fase corposa di erogazione di servizi. Capsule permette di tenere traccia di task, scadenze e progressi di questi progetti direttamente nel CRM, senza dover usare un tool separato. L’integrazione tra pipeline di vendita e gestione progetto è fluida: appena un deal è marcato come vinto, puoi creare un progetto correlato per seguirne la consegna. Capsule include anche i “Tracks”: sono modelli di attività ricorrenti che puoi predefinire. Ad esempio, puoi creare un Track “Nuovo lead qualificato” con dentro le attività: 1) Inviare email di benvenuto (1 giorno), 2) Chiamare per demo (3 giorni), 3) Invia offerta (7 giorni). Applicando questo track a un’opportunità, il sistema genera tutte le attività pianificate automaticamente. Questo aiuta ad uniformare i processi – ogni venditore seguirà gli stessi step – e a non dimenticare passaggi importanti.

Vantaggi (Pro):

  • Interfaccia minimal e facile: l’UX di Capsule è pensata per essere intuitiva, con pochi bottoni e una navigazione semplice. Ideale per chi ha trovato altri CRM troppo carichi: qui ti senti subito a tuo agio e non rischi di “rompere” nulla.

  • Project management integrato: la funzione Progetti è un bonus prezioso per piccole imprese che forniscono servizi. Permette di gestire l’operatività post-vendita (task, note, date) senza dover integrare un software esterno. Tutto rimane all’interno di Capsule, visibile accanto alle vendite.

  • Utilissimo piano gratuito: Capsule offre un piano free che consente fino a 2 utenti e 250 contatti, più che sufficiente per provare il sistema e iniziare a lavorarci. Include anche 50 opportunità in pipeline e 10 MB di storage file. È un ottimo modo per testare se il CRM piace al team prima di investire.

  • Workflow e “tracks” personalizzabili: pur essendo semplice, consente di creare i Tracks (modelli di attività) e alcune automazioni base (ad esempio chiudendo un deal puoi innescare certe azioni come l’avvio di un track di progetto). C’è anche un pulsante “Test this Automation” che consente di provare gli automatismi impostati per verificare che funzionino – funzione carina che evita errori in produzione.

  • Assistente AI email: recentemente Capsule ha integrato un piccolo assistente AI per aiutare a scrivere email o contenuti direttamente dal CRM, velocizzando la composizione di messaggi (ad es. può suggerire il testo di un follow-up basato sulle note del contatto). Un tocco di modernità per risparmiare tempo, senza costi aggiuntivi.

Svantaggi (Contro):

  • Integrazioni limitate: Capsule si collega con alcuni servizi comuni (ad esempio G Suite/Office 365 per email e calendario, Zapier per estendere, Mailchimp per newsletter, Xero per contabilità), ma la lista è breve rispetto a colossi come HubSpot o Salesforce. Se usi strumenti meno diffusi, potresti dover usare Zapier o rinunciare all’integrazione diretta.

  • Limiti del piano free: i 250 contatti del piano gratuito vanno stretti a qualsiasi business che inizia a ingranare. Inoltre la versione free non include la gestione progetti, che invece è presente dai piani a pagamento. Quindi è ottima per provare, ma se inizi ad usare seriamente Capsule dovrai passare a un piano a pagamento abbastanza presto.

  • Scalabilità non infinita: per design, Capsule è fatto per realtà piccole o al più medio-piccole. Se hai migliaia di opportunità l’anno o decine di utenti, magari è il segnale che hai superato la taglia ideale per questo strumento. Non che Capsule non supporti utenti multipli (il piano Enterprise arriva a 100,000 contatti), ma manca di funzioni avanzate di controllo, sicurezza, sandbox, gerarchie, che una grande azienda potrebbe richiedere.

  • Funzioni avanzate ridotte: se cerchi funzionalità specialistiche – esempio: calcolo provvigioni automatico, gestione abbonamenti, integrazione con sistemi complessi – Capsule non li offre nativamente. Ci si può arrangiare con creatività (usando campi custom, integrando tramite API), ma chiaramente non è il suo focus.

Funzionalità chiave:

  • Gestione contatti e aziende – Come ogni CRM, Capsule ha un modulo contatti (persone) e uno organizzazioni (aziende). Puoi associare contatti a un’azienda, taggarli, aggiungere campi personalizzati e collegare email (inviando in CC/BCC a un indirizzo speciale per registrarle nel CRM). Vedi in un unico profilo tutte le note, i file, le conversazioni e i lavori (opportunità o progetti) legati a quel contatto o azienda.

  • Pipeline vendite – Le opportunità in Capsule sono gestite con pipeline semplificate: puoi avere pipeline multiple, ciascuna con le sue fasi, percentuali e valori attesi. Non c’è la board Kanban grafica, la vista è più a elenco, ma ordinabile per fase. È sufficiente per monitorare un volume modesto di trattative. Capsule può generare semplici previsioni sommando i valori ponderati per fase (utile per capire il potenziale fatturato in corso).

  • Task e calendario – Ciascun utente ha una lista di attività assegnate (to-do) e un calendario integrato. Puoi creare attività collegate a contatti, opportunità o progetti (es: “Inviare preventivo a Mario Rossi” entro il tal giorno). Queste compaiono nella dashboard personale dell’utente e generano notifiche di promemoria. Non ha un calendario avanzato con inviti e videoconferenze come HubSpot, ma svolge il necessario per ricordare chiamate e impegni.

  • Projects – Un modulo in cui creare progetti con nome, descrizione, date e aggiungere attività multiple al loro interno. Ad esempio, dopo una vendita, crei un progetto “Implementazione per Cliente X” e ci dentro elenchi le fasi di lavoro, assegni magari compiti a diversi membri (dev, consulente, ecc.). Non è potente come un MS Project o Monday.com, ma consente di tenere traccia del lavoro post-vendita in modo centralizzato. Ogni progetto può avere pipeline fasi (es. In corso, In revisione, Completato) per capire quante implementazioni sono in corso e a che stadio.

  • Tracks (modelli di attività) – Funzionalità molto apprezzata: definisci modelli di attività ricorrenti (come gli esempi citati prima) e li applichi con un click. Questo consente di risparmiare tempo quando ogni opportunità deve seguire gli stessi step. È un modo semplice per avere processi consistenti senza bisogno di un motore di automazione complesso.

  • AI Helper (nuovo) – Anche Capsule abbraccia l’AI (tramite tecnologie tipo OpenAI): puoi selezionare un contesto, premere un pulsante di assistenza e ottenere suggerimenti per l’email o per la nota che stai scrivendo. Non è un selling point primario, ma mostra che il prodotto è aggiornato con i tempi.

Prezzi: Oltre al piano Free (2 utenti, 250 contatti) già menzionato, Capsule propone il piano Starter a $18 utente/mese (fatturato annuale) che espande a 2 GB storage, 10,000 contatti e include la gestione progetti. Il piano Growth a $36 utente/mese aumenta limiti (50,000 contatti, 10 GB) e aggiunge integrazione avanzata con Google Data Studio, ruoli utente e task su pipeline. Il piano Advanced a $54 utente/mese porta 100,000 contatti e introduzione di team multipli, e infine Ultimate a $72 utente/mese con utenti illimitati, 200,000 contatti e 40 GB. In generale, i primi due piani sono quelli appetibili per piccole imprese; a parità di funzionalità offerte, Capsule risulta leggermente più caro di LACRM o Zoho Bigin, ma competere per semplicità e unique selling point del project management integrato.

Ideale per: Piccoli team B2B, consulenti, agenzie di marketing o aziende di servizi che vogliono uno strumento semplice per gestire sia vendite che attività di progetto. Perfetto se hai trovato altri CRM “troppo complicati” e vuoi una soluzione immediata e friendly, ma che abbia quel qualcosa in più (i progetti) per seguirti lungo tutto il ciclo cliente. È ottimo se nel tuo business dopo la vendita c’è un periodo di erogazione lungo e vuoi evitare di usare un software separato per seguire i task interni. Meno indicato invece se la tua priorità è il marketing o l’automazione spinta: Capsule non è fatto per gestire campagne marketing (niente email marketing incorporato, per quello meglio HubSpot o vTiger) né per flussi di vendita super complessi.


Freshsales (Freshworks CRM) – CRM moderno facile da usare, con marketing integrato

Descrizione:
Freshsales, parte della suite Freshworks, è un CRM nato per offrire un’esperienza moderna e pulita senza sacrificare funzionalità avanzate. Molti lo apprezzano come alternativa user-friendly a Salesforce: quando accedi a Freshsales trovi un’interfaccia minimalista, con un menu chiaro e un cruscotto che ti guida passo passo su cosa fare per iniziare (es. importare contatti, collegare email, creare la prima pipeline). La filosofia è “onboarding guidato”: per ogni sezione ci sono piccoli tutorial o suggerimenti che indirizzano l’utente (perfetto per chi è alle prime armi). Nonostante la semplicità, Freshsales è molto completo: oltre a contatti e deal, integra funzioni di marketing (email e campagne drip), telefonia interna (puoi comprare numeri e chiamare dal CRM stesso), chatbot AI e addirittura un modulo di gestione ticket base (per chi vuole avere anche il support clienti semplice incluso).

Un elemento di spicco è la visione a 360° del cliente: Freshsales centralizza tutte le informazioni sul contatto in un’unica schermata ben organizzata. Oltre ai dati anagrafici e al classico storico attività, Freshsales aggiunge la timeline del customer journey: puoi vedere se e quando quel lead ha visitato il tuo sito, quali pagine, se ha interagito con campagne email, quale punteggio di lead scoring gli è stato assegnato (Freshsales include lead scoring personalizzabile e anche predittivo AI nei piani alti). Questo aiuta i venditori a capire a che punto del percorso di acquisto è un lead e come approcciarlo al meglio. Sul fronte lead capture, Freshsales permette di creare moduli web per raccogliere contatti, che alimentano automaticamente il CRM, e offre un chat widget integrato per il sito (Freshchat) per interagire in tempo reale coi visitatori. Ottima anche la gestione pipeline: totalmente personalizzabile (puoi nominare fasi, riordinarle, aggiungere probabilità di vincita personalizzate per forecasting) e con viste flessibili.

Vantaggi (Pro):

  • Interfaccia pulita e onboarding facile: Freschsales è progettato per essere facile da navigare. I nuovi utenti apprezzano le istruzioni incorporate e la struttura logica delle sezioni. Insomma, basso attrito iniziale: impari presto a usarlo.

  • Gestione completa contatti e lead: offre una scheda cliente ricca, comprensiva di stadio nel ciclo di vita (Lead, In trattativa, Cliente, ecc.), punteggio lead, e collegamenti tra contatti-aziende-affari. Ottimo per mantenere ordine e priorità (ad esempio, vedi subito quali lead sono “caldi” o quali clienti sono in fase di upsell).

  • Marketing e drip campaign integrate: rispetto ad altri CRM vendite puri, Freshsales ha un modulo di campagne email incluso (soprattutto dal piano Pro in su). Puoi creare sequenze di email automatiche (drip) per nutrire lead nel tempo, paragonabile a funzioni di base di un Marketing Automation. Questo è più avanzato di quello che offrono Pipedrive o Capsule sul marketing.

  • Task e attività ben gestite: Freshsales tiene molto all’organizzazione personale del venditore. Ha un calendario/agenda integrato con promemoria, la possibilità di impostare appuntamenti, compiti, chiamate collegati ai contatti, e invia notifiche/alert per ricordarti di svolgerli. Puoi anche sincronizzare col tuo Google Calendar per avere tutto allineato.

  • Scalabilità con AI: Freshsales ha vari piani dal gratuito fino a Enterprise con AI. Se cresci, puoi attivare funzioni evolute come l’intelligenza artificiale Freddy AI che fa lead scoring automatico, predice quali deal hanno più chance e suggerisce azioni. Così come moduli aggiuntivi per marketing (Freshmarketer) e assistenza clienti (Freshdesk). La cosa buona è che puoi partire dal piano basso e, se serve, hai un percorso di upgrade chiaro che aggiunge solo quello che ti serve.

  • Integrazioni forti: si integra con oltre 100 app in modo nativo, inclusi strumenti comuni in ambiente PMI: Gmail/Outlook, Suite Google, Zapier, Slack, Mailchimp, e-commerce come Shopify, piattaforme pubblicitarie, oltre che ovviamente con gli altri prodotti Freshworks (Freshdesk per supporto, etc.). Questa interoperabilità la rende adatta a fare da nucleo centrale della tech stack di una piccola impresa.

Svantaggi (Contro):

  • Funzionalità top solo nei piani alti: alcune chicche (es. lead scoring AI, bot conversazionali, maggiore automazione) sono riservate ai piani più costosi (Enterprise). Quindi una piccola azienda sul piano gratuito o base gode della facilità d’uso ma non di tutte le funzioni avanzate che magari legge nel materiale marketing.

  • Learning curve per funzioni avanzate: sebbene l’interfaccia base sia facile, man mano che attivi funzioni potenti c’è un po’ di curva di apprendimento per configurarle bene. Ad esempio impostare un lead scoring personalizzato o un workflow complesso di drip campaign richiede di studiarci su. Niente di eccessivo (è più semplice di HubSpot in questo, forse), ma va considerato.

  • Possibile sovraccarico di dati: Freshsales tende a presentare molte info sul contatto (punteggi, timeline, AI insights). Un team piccolissimo o alle prime armi potrebbe trovarsi un po’ spaesato o ignorare dati utili perché semplicemente troppo nuovi. In pratica, c’è il rischio di non sfruttare tutto, soprattutto per chi prima usava solo Excel: l’abbondanza di dati e metriche può travolgere, quindi serve disciplina per trarne vantaggio senza perdersi.

Funzionalità chiave:

  • Lead capture & scoring – Freshsales consente di creare form web e chat per catturare lead dal tuo sito. Ogni lead può entrare nel sistema ed essere automaticamente assegnato a un venditore in base a regole (territorio, carico, ecc.). Puoi configurare criteri di lead scoring: assegnare punti ai lead per azioni (es. +10 se apre l’email, +20 se visita pagina prezzi, -5 se proviene da paese fuori target, etc.), ottenendo così un punteggio totale che indica l’interesse potenziale. Nei piani avanzati, l’AI “Freddy” impara dai lead convertiti e regola i punteggi in modo predittivo.

  • Pipeline vendita flessibile – Puoi creare pipeline multiple (es. una per nuovi affari, una per rinnovi/upsell) e definire liberamente le fasi. La vista Kanban dei deal è drag&drop. Per ciascun stage puoi definire una probabilità di vittoria che alimenta previsioni. Freshsales offre anche un modulo di forecast dove i venditori possono inserire i propri commit di vendita e i manager vedere se le previsioni di squadra sono in linea con gli obiettivi.

  • Telefonia e comunicazione integrate – Unique feature: Freshsales ha un telefono VoIP integrato. Puoi acquistare (a pagamento extra) numeri telefonici locali e chiamare o inviare SMS direttamente dal CRM, registrando automaticamente la chiamata nel contatto. Ha anche un sistema di power dialer per chiamare in sequenza una lista di lead. Inoltre, la funzionalità email integrata permette di mandare mail dal CRM con tracking di aperture/click. Questi strumenti integrati migliorano l’efficienza perché il venditore non deve saltare tra telefono, mail e CRM: fa tutto dentro Freshsales.

  • Sequenze e campagne email – Puoi creare sequence di email e attività: ad esempio Day 1: invia mail di contatto, Day 3: verifica apertura e se non aperta invia SMS, Day 5: programma chiamata se nessuna risposta. Questo è molto utile per follow-up automatici a lead freddi. Inoltre, c’è un modulo marketing (parte di Freshsales nel piano Pro) che consente di creare vere e proprie campagne email mass mailing e drip a liste di contatti, con template personalizzati.

  • Workflow automations – Freshsales include automazioni if-this-then-that: ad esempio, “Quando un deal viene spostato in fase X, crea un’attività di follow-up tra 7 giorni e invia una notifica email al responsabile”. Oppure, “Quando un lead rimane 30 giorni inattivo, sposta a stato Nurturing e aggiungi al drip Y”. L’interfaccia di automazione è semplice, a elenco di regole, e permette di coprire molti casi d’uso frequenti riducendo l’intervento manuale.

  • Analytics e dashboard – Offre dashboard personalizzabili con report predefiniti e custom. Puoi generare report su pipeline (valore per fase, conversioni, tempi medi), attività (chiamate fatte, email inviate per venditore), funnel lead-to-deal, e via dicendo. C’è anche una sezione dedicata all’analisi delle revenue che mostra da quali fonti o settori stai chiudendo più affari. Queste informazioni aiutano a ottimizzare il focus del team e la strategia go-to-market.

Prezzi: Freshsales ha un approccio aggressivo: c’è un piano Free per 3 utenti con contatti illimitati, lead scoring base, pipeline, email e telefono integrati (a consumo). Ottimo per iniziare. Poi il piano Growth a $15 utente/mese (ma spesso scontato a $9 in promo annuale) aggiunge sequenze e maggiore automazione. Il piano Pro a $39 utente/mese include multiple pipeline, AI lead scoring, chatbot, e integrazione con Freshdesk. Infine Enterprise a $69 utente/mese porta al top con controllo avanzato diritti, IP whitelisting, supporto dedicato, etc. Freshsales spicca perché il piano gratis è utilizzabile (un team di 3 può anche lavorarci sul serio prima di dover pagare), e il piano Growth/Pro offrono molto valore a costi ancora ragionevoli, specialmente se confrontati a HubSpot (dove per funzioni analoghe spenderesti di più combinando Sales+Marketing Hub).

Ideale per: Team vendita B2B che vogliono facilità d’uso ma anche potenza, ad esempio scale-up in crescita che non sono pronte per Salesforce ma trovano HubSpot costoso quando si scala. Freshsales è ottimo se il tuo team commerciale apprezza avere uno strumento tutto-incluso (email, telefono, SMS, automazioni) in un unico posto. Anche indicato per chi ha un piccolo team marketing interno che vuole fare campagne drip senza comprare altro software: in Freshsales Pro hai già quello che serve per fare lead nurturing. Insomma, se cerchi un CRM “moderno” dove vendite e marketing operano insieme, con un’esperienza utente curata e senza bisogno di sviluppo tecnico, Freshsales merita una prova. Un esempio concreto: una PMI software B2B che fa demo su appuntamento può usare Freshsales per gestire i lead inbound (dalla demo sul sito al follow-up via sequenza email), segnare chi ha partecipato, e poi chiamare dal CRM chi non risponde, il tutto monitorato da dashboard semplici per il CEO – tutto questo con un singolo strumento.


Salesmate – Perfetto per iniziare con automazioni facili e comunicazioni integrate

Descrizione:
Salesmate è un CRM meno conosciuto dei big, ma che sta guadagnando popolarità soprattutto tra i team neofiti del CRM, grazie alla sua combinazione di usabilità e funzionalità di automazione. Pensato per chi è “allergico” ai sistemi complicati, Salesmate offre un’interfaccia chiara e una navigazione logica, cosicché anche chi apre un CRM per la prima volta possa muoversi senza confusione. Particolarmente apprezzato è il modo in cui Salesmate gestisce automazioni, sequenze e workflow: ci sono spiegazioni passo-passo e template predefiniti per creare i tuoi automatismi, rendendo l’adozione di processi automatici alla portata di tutti, senza dover studiare manuali.

La raccolta e gestione dei lead su Salesmate è ben fatta: puoi creare form web personalizzati, che all’invio creano un lead nel CRM; i lead si possono segmentare con tag e campi custom e convertire in opportunità con un click quando sono qualificati. La vista pipeline è visuale (stile Kanban) con fasi personalizzabili e funzione drag&drop, come Pipedrive. Sul fronte vendite, Salesmate introduce un concetto di “Smart contact data”: se hai l’email di un lead, il sistema può arricchire automaticamente il profilo cercando sul web informazioni come foto, social, ruolo, azienda, ecc. – utile per risparmiare tempo di ricerca prima di contattare qualcuno. Inoltre, come Freshsales, anche Salesmate integra canali di comunicazione: ha chiamate VoIP e SMS integrati (con costi aggiuntivi contenuti) e persino una casella chat/testo per conversare in tempo reale con i clienti via WhatsApp o web chat se integrata.

Vantaggi (Pro):

  • Interfaccia intuitiva per principianti: tutto è dove te lo aspetti e l’esperienza iniziale è guidata. Ideale per team senza esperienza che temono software complicati.

  • Dashboard personalizzabile: ogni utente può creare il proprio cruscotto con widget (KPI, liste, grafici) trascinandoli. Questo permette al venditore come al manager di farsi una vista su misura di quello che gli interessa (es. i miei deal aperti, i miei compiti di oggi, classifica vendite del mese, etc.).

  • Gestione contatti e aziende efficiente: Salesmate funge anche da piccolo database clienti per B2B, con archiviazione di contatti e controparti aziendali e relazione fra loro. Puoi allegare documenti, vedere storico di note/attività e persino creare campi calcolati o formule (cosa rara nei CRM SMB) per generare valori derivati.

  • Deal e pipeline avanzata: oltre al drag&drop, supporta viste multiple (lista, board, timeline) e puoi avere pipeline differenti. Anche la reportistica sulle vendite è abbastanza ricca per un prodotto SMB (es. funnel conversion, durata media fase).

  • Automazioni e “journeys”: il vero punto di forza. Salesmate include Sequences (sequenze di email/SMS/call per il follow-up automatico di contatti), Workflows (regole automatizzate if-then su eventi nel CRM) e Journey (flussi visuali multi-step, simili ai workflow ma con un builder grafico più avanzato). Il tutto spiegato in linguaggio semplice e con esempi, così anche un non tecnico può automatizzare processi come lead nurturing, ricontatto periodico, passaggio di info tra reparti, ecc.

  • Comunicazioni centralizzate: con Salesmate puoi inviare email (sincronizzando la tua casella), fare chiamate VoIP e inviare SMS/WhatsApp ai contatti direttamente dal CRM. Le conversazioni restano loggate nella timeline del contatto, dando un contesto completo. Questo è ottimo per sales che comunicano su più canali: hai un unico posto per rileggere cosa vi siete detti via email e via WhatsApp, ad esempio.

Svantaggi (Contro):

  • Mancanza di un piano free: Salesmate non offre un piano gratuito perpetuo; c’è solo una prova di 15 giorni. Dopo, anche per piccolo uso, serve abbonarsi. Questo può scoraggiare chi vuole test prolungati o chi ha budget zero iniziale (dove HubSpot o Freshsales free invece coprono).

  • Integrazioni native limitate: possiede integrazioni con Google (email, calendar), Zapier, QuickBooks, Slack, e poche altre. Non raggiunge la versatilità di HubSpot in questo. Se un’azienda usa strumenti particolari (CRM di nicchia, marketing software specifici), potrebbe dover passare per Zapier o API.

  • Funzionalità avanzate a costo aggiuntivo: sebbene i prezzi base includano già molto, alcune feature come SMS/WhatsApp richiedono acquisto di crediti o componenti aggiuntivi. Inoltre, la Journey automation è disponibile solo dal piano Business (quello più alto). Quindi per sbloccare proprio tutto bisogna salire di piano.

  • Scelta di piani ristretta: hanno solo 3 livelli (Basic, Pro, Business). Questo semplifica, ma magari un’azienda si trova a volere qualcosa a metà. Ad esempio, Basic potrebbe essere troppo poco (niente workflow), ma Pro magari ha cose che non usi ma paghi lo stesso. Una gamma più modulare sarebbe stata flessibile.

  • Costo per team grandi: sebbene i prezzi per utente siano nella media, Salesmate su team molto numerosi può diventare costoso perché non ha sconti per volumi grandi e ogni utente deve avere un full license (non ha ad esempio “light user” per chi consulta solo). Ma parliamo comunque di decine di utenti; se sei in quell’ambito forse stai già valutando soluzioni enterprise.

Funzionalità chiave:

  • Lead & Contact Management – Raccolta lead tramite web form, e possibilità di importare da CSV o da email. Ogni lead/contatto può avere uno stato e un punteggio. Quando un lead è qualificato, Salesmate permette di convertirlo in contatto + opportunità mantenendo il collegamento (così sai che quell’opportunità proviene da lead X). I contatti aziendali possono essere raggruppati sotto un’account azienda, e hai uno storico unico per tutte le interazioni con quell’azienda. Questo è cruciale in B2B per coordinare trattative multi-persona.

  • Pipeline & Deal Management – Pipeline configurabile con stadi, previsione di chiusura e valore. Puoi definire campi obbligatori per avanzare (per assicurarti di non dimenticare info chiave prima di spostare in fase successiva). Drag&drop per aggiornare lo stadio, e opzioni di bulk update (aggiornamenti massivi) utili se devi fare pulizia o modifiche a più opportunità insieme.

  • Sequenze di vendita – Una sequenza è un insieme predefinito di tocchi (touchpoint) verso un contatto: es. Giorno1 email, Giorno3 email2, Giorno5 telefonata, etc. In Salesmate puoi costruirle e assegnare un contatto o un deal a una sequenza. Il sistema automaticamente invia le email programmate, ti ricorda di fare la chiamata quando è ora, o manda un SMS se previsto. Questo aiuta a standardizzare il follow-up e aumentare le risposte (perché non molli il colpo dopo il primo tentativo).

  • Workflows & Journeys – I workflows sono regole automatiche (non visuali) che scattano su eventi o condizioni, ad esempio: “Quando uno deal è fermo in fase Proposta da 30 giorni, manda un alert al venditore e cambia priorità a Bassa”. Le journey sono simili ma con un builder grafico più potente, utile per automazioni di marketing/vendite combinate: es. “Se lead compila form X -> invia email 1 immediata -> aspetta 2 giorni -> se non risponde, crea task per chiamata -> se risponde, sposta a stage Y”, e così via ramificando secondo condizioni. Con Journey puoi disegnare funnel molto precisi di nurturing o vendita.

  • Telefono, SMS, Live Chat integrati – Salesmate ha un Communication Hub: puoi acquisire un numero di telefono interno per fare chiamate, integrare WhatsApp Business API, e mettere una live chat sul tuo sito gestita via Salesmate. Tutti questi canali portano le conversazioni nel CRM. Ad esempio, il testo di una chat dal sito viene salvato come trascrizione nelle note del contatto, e volendo puoi continuare a messaggiare via WhatsApp anche dopo che l’utente ha lasciato il sito, tutto dalla stessa interfaccia. Questo omnicanale integrato è solitamente roba da soluzioni enterprise, qui invece c’è in un prodotto SMB a un costo ragionevole.

  • Analytics & Goal Tracking – Salesmate include report su pipeline, attività, perdite/vittorie, e consente di impostare obiettivi (target) per i venditori o per l’azienda (es. X vendite/mese) e monitorare i progressi. Puoi generare grafici sulle performance per vedere trend, come numero di nuove opportunità create ogni settimana, valore medio deal per fonte, ecc. Non è avanzatissimo come analytics, ma per un SMB copre le principali metriche.

Prezzi: Come detto, niente free plan. Prezzi (annuali): Basic a $12 utente/mese (gestione base contatti, pipeline, email un po’ limitato, niente flussi avanzati), Pro a $24 utente/mese (già molto completo: pipeline illimitate, sequenze, workflow, integrazione email 2 vie, lead scoring, ruoli utente) e Business a $40 utente/mese (aggiunge Journey automation, IP restriction, SSO, dominio email dedicato per tracking e altri aspetti per team più maturi). Inoltre, come optional: VoIP e SMS hanno tariffe pay-per-use, WhatsApp API è un add-on (c’è un costo mensile per canale, più costi per messaggio a seconda di Facebook). In generale il piano Pro è quello target per PMI, e a $24 utente è competitivo considerando quante funzioni offre. Il piano Basic può andar bene per un micro-team che vuole spendere il minimo, ma probabilmente molti vorranno almeno le automazioni incluse nel Pro.

Ideale per: Team commerciali alle prime armi con i CRM, che però vogliono fin da subito adottare buone pratiche di automazione e follow-up. Ad esempio, una piccola agenzia B2B con 3 venditori potrebbe scegliere Salesmate perché in un colpo solo implementa CRM + centralino + email marketing di base, e i venditori finalmente seguono un processo coerente grazie alle sequenze. È indicato anche per agenzie immobiliari, assicurative, finanziarie dove SMS e WhatsApp sono usati tanto per comunicare con i clienti: qui tutto finisce nel CRM, evitando di perdere traccia di messaggi importanti sparsi sui cellulari. In generale, se la tua PMI vuole uno strumento dall’ottimo rapporto funzionalità/prezzo e con una curva di apprendimento dolce, Salesmate merita attenzione. Se invece hai bisogno di un ecosistema integrato con tante altre app o vuoi un brand molto affermato con community ampia, magari punterai a HubSpot o Salesforce.


Vtiger – Soluzione all-in-one con vendite e marketing in un unico pacchetto

Descrizione:
Vtiger CRM è una soluzione storica (nacque come fork open-source di SugarCRM) che si è evoluta in un prodotto cloud completo, mirato soprattutto alle piccole e medie imprese che cercano tutto in uno: vendite, marketing e supporto. Con Vtiger, un’azienda può potenzialmente gestire l’intero ciclo cliente dalla lead generation alla chiusura vendita, fino all’assistenza post-vendita, senza comprare software separati. Questa ampiezza di funzionalità fa sì che l’interfaccia non sia la più semplice o elegante – anzi, la UI può sembrare un po’ datata e meno intuitiva rispetto a competitor più moderni. All’inizio, trovare tutte le funzioni richiede un po’ di esplorazione (ad esempio, non è subito ovvio che cliccando sul menu hamburger in alto si aprono sezioni aggiuntive). Fortunatamente, Vtiger cerca di compensare con un sistema di guide in-app: per ogni sezione c’è un mini video tutorial che spiega come usarla, e c’è un tour iniziale che orienta l’utente. Insomma, la curva di apprendimento c’è, ma è mitigata da aiuti contestuali.

Una volta presa confidenza, si scopre un CRM davvero ricco di strumenti. La gestione dei contatti è approfondita: per ogni lead/contatto puoi registrare opportunità, preventivi, ordini, ticket di assistenza, e persino creare mini-dashboard con grafici (ad esempio vendite totali a quell’account negli ultimi 12 mesi). La pipeline vendite è flessibile con viste Kanban e possibilità di più pipeline. Hanno integrato anche la logica B2B di account-contact opportunità simile a Salesforce. Sul lato marketing, Vtiger include campagne email (newsletter con template e tracking), SMS marketing, form web per catturare lead, e lead scoring. Non al livello dei migliori marketing automation dedicati, ma sufficiente per PMI che vogliono fare campagne coordinate. Interessante anche la parte di task management: si possono assegnare compiti e attività ai team, con scadenze, priorità e reminder – utile per allineare vendite e magari reparti interni come backoffice su compiti come preparare offerte o attivare servizi venduti. Il concetto chiave di Vtiger è il “One View”: una visione unica del cliente. L’obiettivo è che su un’unica schermata tu possa vedere tutto: dati anagrafici, opportunità aperte, ultimi contatti avuti, email inviate, fatture emesse (se gestite qui), ticket di supporto aperti, ecc., per avere davvero un quadro completo da cui prendere decisioni.

Vantaggi (Pro):

  • Dashboard personalizzabile: la home di Vtiger per ogni utente è fatta di widget configurabili. Puoi metterci tabelle, grafici e liste di vario tipo, su vendite, marketing o assistenza. Questo è utile per cucirsi un cockpit su misura (es. venditore vedrà pipeline e suoi task, marketing vede tassi apertura campagne, capo vede performance generali).

  • Contact management approfondito: i profili contatto in Vtiger tengono tantissime info. Puoi vedere per ciascun cliente offerte, ordini, progetti, ticket, e anche metriche come valore totale, prodotti posseduti, ultime attività. È davvero pensato per chi vuole un database clienti centrale che vada oltre il semplice contatto/opportunità.

  • Gestione deal & attività solida: come CRM di vendita, Vtiger fa bene: pipeline visuali, campi custom, automazioni per spostamento fasi, e un sistema di task integrato che permette di creare checklist e attività collegate agli affari. Adatto per seguire fino a un certo volume (consigliano <50 deal contemporanei per utente per mantenere la visualizzazione ottimale e ordinata).

  • Strumenti di marketing inclusi: a differenza di tanti CRM vendite, qui hai email marketing (anche massivo) e SMS nel pacchetto. Puoi segmentare contatti per campagne, inviare newsletter direttamente e tracciare risultati. Ha anche integrazione social (puoi, ad esempio, catturare lead da Twitter o Facebook se menzionano certi termini). Questo all-in-one marketing è ottimo se non vuoi usare Mailchimp o altro separato.

  • Prezzi molto accessibili + piano free generoso: Vtiger offre un piano gratuito chiamato One Pilot che include fino a 10 utenti (!) con 3.000 record (contatti o altro) totali – più che sufficiente per piccole team iniziali. I piani a pagamento poi sono sorprendentemente economici rispetto ai competitor: parte da $15 al mese circa. Questo significa poter avere un CRM multi-funzione spendendo pochissimo, fattore decisivo per tante PMI.

Svantaggi (Contro):

  • Interfaccia non immediata: l’UI, pur funzionale, non ha la pulizia di un Freshsales o Capsule. Alcune cose sono nascoste in menu non ovvi, e serve un po’ di rodaggio per muoversi con sicurezza. Insomma, la prima impressione può essere di spaesamento per chi arriva da strumenti più semplici.

  • Reportistica migliorabile: sebbene offra molti grafici e widget, Vtiger non consente di creare dashboard comparate avanzate (tipo affiancare due grafici diversi) o di fare analisi multi-dimensione come Salesforce. I report tabellari ci sono, ma l’interfaccia di creazione non è così user-friendly. Diciamo che per analisi base va bene, per analisi complesse è limitato.

  • Integrazioni meno estese: ha integrazioni con Gmail/Outlook, centralini (Twilio, RingCentral), Zapier e alcune altre (QuickBooks, PayPal). Ma non ha l’ecosistema con centinaia di app come HubSpot o Salesforce. Se usi strumenti di nicchia, potresti dover contare su Zapier o API custom per integrarli.

  • Performance su carichi elevati: Vtiger funziona benissimo per decine di migliaia di record. Ma se cominci ad avere milioni di record o centinaia di utenti, storicamente mostra rallentamenti e complessità di gestione. Non è fatto per realtà enterprise, e lo si vede se lo spingi oltre un certo limite. Per una PMI comune, però, questi limiti non si dovrebbero raggiungere.

Funzionalità chiave:

  • Lead & Contact Management – Vtiger ha moduli separati per Lead (contatti non ancora qualificati) e Contatti/Organizzazioni (clienti in senso classico). I lead possono essere convertiti in contatti + opportunità quando diventano reali prospetti. Su tutti questi record puoi definire molti campi (anche calcolati), creare liste filtrate (es. tutti CIO nel settore manifatturiero con budget > X) per targeting, e avviare campagne o assegnare attività di follow-up.

  • Opportunità e pipeline – Le opportunità supportano pipeline multiple e stadi configurabili. Puoi associare più contatti (es. vari decision maker coinvolti) e prodotti dal catalogo (Vtiger include un modulo prodotti/prezzi per fare offerte e ordini direttamente). La vista Kanban aiuta a muovere i deal e vedere quanti sono in ogni fase. Per ogni opportunità puoi generare preventivi e fatture (se gestisci vendite dirette) e convertire un’offerta in ordine una volta vinta. Questo lega CRM e gestione vendite in un flusso unico.

  • Automazione & flussi – Vtiger offre Workflow automation simile ad altri: condizioni e azioni (invia email, aggiorna campo, crea attività, ecc.). Puoi automatizzare ad esempio l’invio di un’email di benvenuto quando entra un nuovo lead, o l’aggiornamento dello stato del deal se passa troppo tempo fermo. Non c’è un editor grafico avanzato, è più basato su form/rule, ma copre molte esigenze. Inoltre puoi creare macro (sequenze di azioni rapide attivabili manualmente) e modelli email per rispondere velocemente a eventi comuni.

  • Marketing (email & SMS) – Integra un editor di campagne email: scegli il template, il pubblico (lista di contatti o lead filtrati) e invii direttamente. Vedi bounce, aperture, click nelle statistiche. L’SMS può essere inviato singolarmente o in massa se hai collegato un provider (es. Twilio) – utile per promemoria appuntamenti o promozioni. Puoi anche impostare campagne multi-step basiche (es. invia email, poi dopo 7gg un SMS). Non è Marketo, ma buono per esigenze semplici.

  • Assistenza clienti & ticket – Oltre a vendite e marketing, Vtiger include un modulo di ticketing (simile a un helpdesk di base) dove puoi registrare problemi segnalati dai clienti, assegnarli al team di supporto, tener traccia dello stato e tempo di risposta. Ciò può essere utile per PMI che non hanno un sistema dedicato di support: volendo, possono gestire anche quello qui e avere ancora una volta la storia completa cliente in un punto unico.

  • One View & Analytics – La filosofia One View di Vtiger significa che puoi, ad esempio, entrare nell’account “ACME Corp” e vedere un riassunto: tot opportunità aperte per $X, ultime 5 email scambiate, 2 ticket support in corso, ultimo contatto 10gg fa, fatturato YTD $Z, etc. Questa panoramica trasversale è potentissima per account manager che devono preparare incontri con clienti chiave. Sul fronte analytics, come detto, hai widget e report standard (es. pipeline, funnel lead->deal, attività completate, performance per venditore, soddisfazione clienti su ticket) configurabili quel tanto che basta.

Prezzi: Vtiger spicca per convenienza. Il piano One Pilot (Free): fino a 10 utenti, 3.000 record, include vendite+marketing+helpdesk base. Poi c’è il piano One Professional a circa $30 utente/mese (fatturato annuale) che sblocca record illimitati, automazioni avanzate e assistenza prioritaria. C’è anche un piano One Enterprise attorno $42 utente/mese con funzionalità complete (es. gestione territoriale, duplica database sandbox, orchestrazione avanzata tra team). Da notare che offrono anche una formula modulare: volendo, puoi acquistare solo Sales o solo Helpdesk a prezzi ancora inferiori (tipo $20/mese solo modulo Sales). Ma per una PMI conviene di solito prendere One Professional che dà tutto. Considerando che competitor come HubSpot richiederebbero vari moduli per avere vendite+marketing+supporto, Vtiger risulta molto economico a parità di ambito coperto. Ovviamente, è utile se usi davvero tutti quei moduli; se ti serve solo il CRM vendite, potresti pagare cose che non sfrutti.

Ideale per: Aziende B2B piccole-medie che vogliono un ecosistema CRM unificato senza dover combinare più software. Ad esempio, un produttore B2B potrebbe usare Vtiger per: marketing (newsletter ai prospect), vendita (gestione agenti, offerte ai clienti), post-vendita (ticket di supporto tecnico, rinnovi). È indicato se hai un team IT ridotto ma vuoi comunque integrare processi multipli; Vtiger ti dà già tutto integrato, devi solo adattarlo un po’ ai tuoi flussi. Anche utile se hai più reparti (sales, marketing, customer care) e vuoi che tutti lavorino sulla stessa piattaforma condividendo info sui clienti. Per una microimpresa mono-esigenza invece potrebbe essere troppo: ad esempio un freelance B2B che vuole solo gestire contatti può trovare Vtiger eccessivo e preferire Bigin o LACRM. Inoltre, se il tuo team è allergico alle interfacce non perfette, potrebbe avere resistenze con Vtiger all’inizio – in tal caso, formazione e supporto interno sono cruciali per far adottare lo strumento efficacemente.


Confronto finale e migliori scelte per PMI B2B orientate a vendite e marketing

Scegliere il CRM giusto per la tua impresa B2B dipende da priorità, budget e competenze disponibili. Ecco alcune indicazioni riassuntive:

  • Se cerchi semplicità assoluta: Less Annoying CRM o Capsule CRM sono imbattibili per facilità d’uso. LACRM offre il minimo indispensabile senza fronzoli a costo fisso (ottimo se vuoi solo un registro clienti e attività). Capsule aggiunge un pizzico di funzionalità in più (progetti, integrazioni base) mantenendo un’esperienza pulita. Questi sono ideali per iniziare subito senza downtime di apprendimento, specialmente se il tuo team non è avvezzo alla tecnologia.

  • Se hai budget zero o ridotto ma vuoi comunque funzionalità solide: HubSpot CRM Free, Zoho Bigin e Freshsales Free sono opzioni da considerare. HubSpot free ti dà tantissimo valore immediato e spazio per crescere, a patto di accettare qualche limite sugli utenti avanzati. Bigin, pur limitato, con pochi euro al mese per utente ti copre le basi con pipeline visuale e integrazioni office. Freshsales free consente a un micro-team di 3 persone di lavorare con un CRM moderno e aggiornabile poi ai piani superiori se necessario.

  • Se punti tutto sulle vendite (sales-driven) e vuoi potenza di fuoco sul pipeline: Pipedrive rimane un campione per i team commerciali, con la sua interfaccia focalizzata sul closing. Ottimo per forze vendita che devono macinare deal e vogliono immediatezza. Anche Salesmate in questo contesto è ottimo: oriented vendita pura ma con plus di automazioni e comunicazioni, specie se il team vuole adottare da subito pratiche moderne (email sequence, SMS follow-up).

  • Se vuoi allineare vendite e marketing in un unico sistema: HubSpot e Vtiger emergono, sebbene con filosofie diverse. HubSpot se hai un occhio di riguardo alle metodologie inbound e puoi investire su moduli a pagamento man mano (o se ti bastano i limiti del free/low-tier per un po’). Vtiger se vuoi una suite completa a costo contenuto e sei disposto a sacrificare un po’ di user experience per avere tutte le funzioni sotto un tetto. Anche Freshsales (con Freshmarketer) è una via di mezzo: buona integrazione vendite-marketing e UI più gradevole di Vtiger, costi ragionevoli – vale la pena guardarlo se escludi sia HubSpot (per costi futuri) che Vtiger (per UI) ma vuoi comunque marketing+sales.

  • Se hai ambizione di scalare molto (da PMI a grande azienda): Salesforce e, in parte, HubSpot sono quelli predisposti per accompagnarti fino a livelli enterprise. Salesforce è l’opzione più scalabile e personalizzabile – se prevedi un futuro con decine di venditori, mercati globali, processi complessi, partire con Salesforce (o migrare a esso entro qualche anno) potrebbe essere sensato. HubSpot può scalare anch’esso fino a medio-grandi dimensioni, con il vantaggio di essere più semplice da gestire internamente; certo, sui volumi enormi Salesforce regna, ma non tutte le PMI diventeranno corporate, quindi valuta realisticamente la tua traiettoria.

  • Se facilità d’uso ed efficienza operativa sono al top: Freshsales e Monday CRM hanno investito tanto sull’esperienza utente. Freshsales per vendite+marketing con UI pulita, Monday per vendite+progetti con un ambiente familiare da gestione task. Entrambi riducono il tempo perso in formazione e aumentano l’adozione spontanea da parte del team grazie alla loro ergonomia. Quindi se temi l’adozione interna del CRM, questi due possono darti un vantaggio (un CRM è utile solo se il team lo usa davvero quotidianamente!).

Tabella riepilogativa per esigenze chiave (🏆=molto consigliato, 👍=buono, 🟠=discreto, ⚠️=sacrificio necessario):

Esigenza / CRM Pipedrive Monday Zoho Bigin Salesforce LACRM HubSpot Capsule Freshsales Salesmate Vtiger
Facilità d’uso 🏆 🏆 🏆 ⚠️ 🏆 👍 🏆 🏆 🏆 🟠
Costo bassissimo 🟠 🟠 🏆 ⚠️ (alto) 🏆 🏆 free 🟠 free 🏆 free 🟠 🏆 free
Pipeline vendita forte 🏆 👍 👍 🏆 👍 👍 👍 👍 🏆 👍
Marketing integrato ⚠️ (no) 🟠 (base) 🟠 (min) 👍 (Pardot) ⚠️ (no) 🏆 ⚠️ (no) 👍 👍 🏆
Automazioni/workflows 👍 🏆 (PM) 🟠 (base) 🏆 ⚠️ base 👍 🟠 base 👍 🏆 👍
Report/analytics 👍 🟠 ⚠️ base 🏆 ⚠️ base 👍 🟠 base 👍 👍 🟠
Integrazioni 🟠 400+ 🟠 🏆 Zapier 🏆 1000+ ⚠️ poche 🏆 1000+ 🟠 essenz. 👍 100+ 🟠 base 🟠 base
Scalabilità futura 👍 (medie) 🟠 ⚠️ limitata 🏆 top ⚠️ no 👍 (medie) 🟠 (PMI) 👍 (medie) 🟠 (PMI) 👍 (medie)

Legenda: “facilità d’uso” = quanto è facile per un team iniziare ad usare il CRM; “costo bassissimo” = possibilità di utilizzo gratuito o con budget esiguo; “pipeline vendita forte” = qualità degli strumenti per gestire opportunità e forecast; “marketing integrato” = presenza di email marketing, automazioni marketing, lead capture avanzata; “automazioni/workflows” = capacità di creare flussi di lavoro automatici; “report/analytics” = potenza nelle analisi dati e dashboard; “integrazioni” = varietà di app terze connesse nativamente; “scalabilità futura” = idoneità a supportare un notevole aumento di dati/utenti/processi.

Da questa comparazione si vede che non esiste un CRM perfetto in assoluto, ma ci sono piattaforme che eccellono in determinati aspetti. Per molte piccole imprese B2B, le priorità tipiche sono: facilità d’uso (per assicurarsi che il team adotti lo strumento), funzionalità di vendita solide (per migliorare i risultati commerciali nel breve) e possibilmente strumenti di marketing e automazione integrati (per avere un beneficio a 360° sul funnel cliente).

Le 3 opzioni che più frequentemente soddisfano questi criteri sono:

  • HubSpot CRM – come soluzione all-in-one bilanciata: facile per iniziare (grazie al free), potenziabile su vendite e marketing col tempo, molto diffuso (trovi supporto, integrazioni, personale formato sul mercato). Perfetto se vuoi allineare marketing e sales e far crescere il sistema con la tua azienda.

  • Freshsales (Freshworks) – come CRM vendite+marketing facile: interfaccia moderna, alcuni strumenti di marketing già dentro (drip email, chat, telefono) e pricing scalabile abbordabile. Ottimo se vuoi qualcosa di leggermente più tradizionale di HubSpot (focalizzato su vendite, con marketing come extra, e un pricing lineare per utente).

  • Pipedrive (se focus vendite puro) o Salesmate (se vuoi vendite + automazione omnicanale) – come opzioni sales-driven: se la tua priorità assoluta è dotare i venditori di uno strumento che li faccia vendere di più e meglio, Pipedrive è la scelta classica per semplicità ed efficacia sul pipeline. Salesmate può essere l’alternativa se apprezzi l’idea di avere chiamate, sms e workflow super facili direttamente integrati per massimizzare i contatti con i prospect.

Ovviamente la decisione finale va tarata sulle tue esigenze uniche. Consiglio pratico: quasi tutti questi CRM offrono prove gratuite o piani free – sfruttali. Imposta uno scenario piccolo (es. importa 50 contatti, crea 5 opportunità, fai 2 automazioni) in 2-3 CRM diversi e prova l’uso quotidiano per una settimana ciascuno con il tuo team. Capirai rapidamente con quale vi trovate più in sintonia.