Giorgio Gnoli – Consulente CRM e Temporary Manager

Quando si parla di CRM e segmentazione, molti pensano subito a età, sesso, città. Le classiche categorie “comode”. Ma la verità è che quella roba lì oggi non basta più.

Perché segmentare un database non significa dividere in gruppi, ma capire davvero chi hai davanti. E farlo bene, con metodo, può cambiare del tutto il modo in cui comunichi, vendi e costruisci relazioni.

Non è un esercizio di stile. È una leva concreta di crescita. E sì, può aumentare anche il ROI. Vediamo come.


Non è (solo) questione di strumenti, ma di approccio

Ovviamente, per arrivare a questo tipo di personalizzazione, servono anche i tool giusti.
CRM evoluti come Salesforce Marketing Cloud permettono di raccogliere dati, interpretarli, e attivare azioni automatizzate in base a ciò che una persona fa, e non solo a ciò che “è”.

Ma la vera differenza, spesso, la fa l’atteggiamento mentale.

Segmentare bene richiede curiosità.
Voglia di testare.
E la pazienza di osservare prima di parlare.

Serve anche un processo flessibile: testare una lista oggi, rifarla domani, adattare il tono, cambiare il canale. Insomma, evitare le classiche mail inviate a tutti “perché intanto qualcosa portano”.

Lo sappiamo entrambi: non portano nulla. Anzi, rischiano di logorare anche i contatti migliori.


I dati non bastano: vanno letti nel modo giusto

Una cosa che vale la pena ribadire: il database da solo non basta. Anche il miglior CRM del mondo può diventare solo un archivio glorificato, se non lo usi bene (ne ho parlato in questo articolo).

La chiave è l’interpretazione del dato.

Strumenti di analisi predittiva e machine learning possono aiutare, certo. Ma anche un CRM “snello”, ben strutturato, può fare la differenza — soprattutto per PMI, agenzie o freelance.
Qui c’è una guida utile per creare un CRM efficace e low cost, nel caso ti interessi partire con qualcosa di concreto.


Segmentare bene non è fare di più. Anzi, spesso è fare meno, meglio

Qui arriva una verità che pochi dicono: segmentare in modo avanzato non vuol dire lavorare di più.
Spesso è il contrario.

Vuol dire:

inviare meno email, più rilevanti.
fare campagne più piccole, ma con conversioni più alte.
parlare solo a chi è pronto, e non disturbare chi non lo è.

Se vuoi avere un’idea di quanto questo approccio possa incidere sui tuoi risultati, dai un’occhiata a questo Calcolatore di ROI del CRM. È gratuito e ti dà una stima chiara basata sui tuoi numeri reali.


In sintesi? Segmentare è una strategia, non una funzionalità

Chiudiamo con un concetto semplice ma spesso dimenticato: la segmentazione non è un “pulsante” dentro al CRM. È un modo di pensare.

È mettersi nei panni del cliente. Capire cosa vuole, come si comporta, cosa gli dà fastidio. E costruire intorno a lui esperienze su misura — senza invadere, ma essendo presenti al momento giusto.

Ed è anche una delle armi più potenti che hai per rendere sostenibile e misurabile la tua crescita.
Senza dover rincorrere ogni volta un nuovo lead.


Vuoi approfondire?

Se ti interessa capire meglio come usare il CRM per segmentare e personalizzare, ti consiglio:

Oppure, se vuoi un confronto diretto per capire come lavorare sulla segmentazione nel tuo caso specifico, puoi scrivermi qui.