Giorgio Gnoli – Consulente CRM e Temporary Manager

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Lead routing nel CRM: assegnare lead con intelligenza

Ecco, il lead routing nel CRM – cioè quel sistema che assegna automaticamente i lead alla persona giusta del team – è proprio quella differenza che separa un “ok, ci arrangiamo” da un “wow, questa opportunità l’abbiamo colta davvero”. Non è solo questione di far andare tutto più veloce, ma di far sentire ogni potenziale cliente seguito, capito. Quante volte ti è capitato di essere passato da un commerciale all’altro senza che nessuno sapesse chi eri? Ecco, il lead routing evita proprio questo: mette il prospect nelle mani di chi può davvero aiutarlo. Perché è così importante assegnare i lead in automatico? Facciamo un esempio semplice. Arrivano dieci nuovi contatti in un’ora. Senza un sistema chiaro, rischi che qualcuno rimanga “appeso” o che i lead girino in tondo senza una direzione precisa. Alla fine, il rischio è perdere clienti prima ancora di iniziare. Con il lead routing, il CRM “legge” chi sei, cosa ti serve e ti mette direttamente in contatto con la persona più preparata, o quella che si occupa del tuo territorio, o semplicemente con chi ha più tempo per seguirti subito. Io stesso ho visto aziende trasformarsi solo migliorando questo processo: meno confusione, più velocità, più vendite. Se vuoi capire meglio come funziona un CRM e perché è utile davvero, ti consiglio questa guida completa al CRM. Come far entrare il lead routing nel lavoro di tutti i giorni senza stress So cosa stai pensando: “Ancora una cosa nuova da imparare, altro sistema che complica”. È normale, ma in realtà succede il contrario. Quando il lead routing funziona davvero, i venditori non devono più perdere tempo a smistare i contatti, ma possono concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: costruire relazioni e chiudere trattative. La parte importante è che tutti capiscano perché e come arriva un lead a loro. Sapere questo fa la differenza: aumenta la motivazione, migliora l’efficacia. Se vuoi costruire una strategia CRM che funzioni davvero, qui trovi un approfondimento sulla strategia del CRM. Lead routing: una tecnologia che valorizza il lato umano Il lead routing è uno strumento che fa emergere proprio quel tocco umano che serve per non perdere mai di vista le persone dietro i dati. È un passaggio essenziale per chiunque voglia crescere con intelligenza e rispetto verso i clienti. Se stai pensando a come partire con un CRM senza complicarti la vita, questa guida passo passo CRM può essere il tuo primo passo. Alla fine, prendersi cura dei lead significa prendersi cura del futuro della tua azienda. Non lasciare che si perdano per strada o si sentano solo un numero. Il lead routing, fatto bene, è una vera mano amica per la crescita.

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Come Riattivare Lead Freddi con il CRM in 6 Mosse

Succede a tutti: ci sono lead che sembravano interessati, avevano interagito, magari chiesto informazioni… e poi silenzio.Settimane, a volte mesi, senza più una risposta. E lì partono i dubbi: avranno scelto un altro fornitore? Non era il momento giusto? Hanno cambiato idea? In realtà, la cosa più comune è che non era il momento, o che non abbiamo detto la cosa giusta nel modo giusto. E no, non serve inseguirli o sommergerli di email.Con un CRM ben organizzato (e un po’ di buon senso), si possono riattivare in modo naturale. E spesso sono proprio questi i contatti che portano le vendite migliori. Perché i lead si raffreddano? (E perché non andrebbero mai ignorati) Non è per forza colpa tua. Anzi, a volte non c’entra proprio niente. Magari era solo una fase esplorativa. Oppure erano interessati, ma poi è cambiata una priorità interna, è saltato un budget, è andato via il referente. Capita. Spesso. Il punto è che lasciarli lì nel CRM senza fare nulla è un’occasione persa.Perché, se ci pensi, sono persone che già ti conoscono. Qualcosa li aveva incuriositi. Ripartire da lì è molto più facile che fare lead generation da zero. E soprattutto, se il tuo CRM è ben strutturato (ne ho parlato qui), puoi usare le informazioni che hai raccolto per tornare in contatto nel modo giusto. Come riattivarli in modo intelligente (e rispettoso) La tentazione di fare invii massivi è forte.“Magari qualcuno risponde” – sì, ma magari ti segnalano come spam. Serve invece un approccio più mirato, umano, personalizzato.Ti lascio qualche spunto pratico, che uso spesso anche nei miei progetti. 1. Fai una pulizia, ma non buttare tutto Prima cosa: segmenta.Non tutti i lead freddi sono uguali. C’è chi non apre le email da un anno, e chi magari ha cliccato su un link due settimane fa. Diversi comportamenti, diverse azioni. Con un CRM decente (anche uno low-cost fatto bene), puoi creare gruppi con un minimo di senso. 2. Contenuti utili, non solo “promo” Evita il classico “offerta riservata per te” se non ti hanno mai chiesto un’offerta.Prova invece con qualcosa che possa essere davvero utile: una guida aggiornata un webinar pratico una storia di un cliente simile Per dire: se avevano mostrato interesse per automazioni, puoi inviare un contenuto come questa guida a Salesforce Flow. 3. Scrivi come se stessi parlando davvero a quella persona Cioè: niente frasi tipo “Gentile contatto, abbiamo pensato a lei per questa promozione esclusiva”.Meglio: “Ciao Marco, avevamo parlato di X tempo fa. Ti va di aggiornarci? Nel frattempo abbiamo fatto [questa cosa] che potrebbe interessarti.” Semplice, chiaro, umano. E funziona molto più spesso di quanto immagini. 4. Automazioni sì, ma leggere Un flusso automatico può aiutarti a gestire volumi, ma serve attenzione.La cosa importante è non esagerare. Imposta 2 o 3 touchpoint: magari una prima email, poi un reminder se non aprono, e infine una domanda aperta.Non servono 8 messaggi in 10 giorni. Davvero. 5. Fai domande, non solo proposte Spesso basta chiedere. “È cambiato qualcosa nel tuo progetto?”“Hai trovato un’altra soluzione? Ci piacerebbe capire se possiamo essere ancora utili.” Può sembrare banale, ma aprire un dialogo – invece che mandare l’ennesima promo – è molto più efficace. 6. Un’offerta? Sì, ma che abbia senso A volte un incentivo aiuta. Ma solo se arriva nel momento giusto e con un messaggio coerente.Per esempio: “Abbiamo riaperto le sessioni gratuite di consulenza. Se sei ancora curioso su X, possiamo farci una chiacchierata.” Più personale di un “-20% solo per oggi”, no? Il CRM ti aiuta… se lo usi davvero Un CRM non è (solo) un database.È uno strumento vivo, che ti aiuta a capire chi hai davanti.Ma non basta “averlo”, bisogna saperlo leggere. Serve combinare dati, osservazione e buon senso. Non tutto si automatizza. A volte è una questione di tempismo, a volte di tono. Ma senza un sistema che tiene traccia di tutto, è difficile capire da dove ripartire. Se ti interessa approfondire questo tema, ti consiglio di leggere questa guida. In breve (senza troppi giri di parole) I lead freddi non sono persi, solo inattivi. Il CRM può aiutarti a riattivarli con metodo. Servono contenuti mirati, comunicazione umana, automazioni leggere. Non inseguire: ascolta, osserva, riparti con calma. Vuoi capire se il tuo CRM sta lavorando davvero bene? Prova questo calcolatore ROI per vedere se il sistema che usi oggi ti sta facendo recuperare (o perdere) opportunità. Oppure dai un’occhiata a questa guida step by step per migliorare il tuo setup in autonomia. Se invece vuoi parlarne direttamente, scrivimi qui → Contatti.

recensione del libro crm at the speed of light
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CRM at the Speed of Light: Come Applicare i Principi di Greenberg nel 2025

Nel panorama sovraffollato dei libri sul CRM, “CRM at the Speed of Light: Essential Customer Strategies for the 21st Century” di Paul Greenberg spicca come un faro di saggezza strategica. Non è il solito manuale tecnico che ti spiega come configurare un software, ma una rivoluzione concettuale che ha anticipato di anni l’evoluzione del rapporto azienda-cliente. Ma cosa rende questo libro ancora rilevante nel 2025? E soprattutto, come puoi applicare concretamente i suoi principi nella tua azienda? Chi è Paul Greenberg e Perché il Suo Libro Conta Ancora Oggi L’Evoluzione del Pensiero CRM: Da Strumento a Filosofia Paul Greenberg non è solo un teorico del CRM, ma un visionario che ha compreso prima di molti altri una verità fondamentale: il CRM non è tecnologia, è cultura aziendale. Quando nel 2009 ha pubblicato la quarta edizione del suo libro, la maggior parte delle aziende vedeva ancora il CRM come un software per gestire contatti e vendite. Greenberg ha avuto il coraggio di dire: “State sbagliando tutto.” La sua intuizione rivoluzionaria: Il successo aziendale non dipende dall’efficienza dei processi interni, ma dalla capacità di creare relazioni autentiche e collaborative con i clienti. Questa visione, che allora sembrava utopica, oggi è diventata la norma. Le aziende che non hanno abbracciato questo cambio di paradigma sono rimaste indietro. Perché È Ancora Attuale nel 2025 In un’epoca di intelligenza artificiale e automazione spinta, i principi di Greenberg sono più rilevanti che mai: Umanizzazione della tecnologia: L’AI deve servire le relazioni, non sostituirle Trasparenza e autenticità: I clienti pretendono onestà e coerenza Collaborazione attiva: Il cliente non è più un target, ma un partner Ascolto sistemico: Social listening e feedback continuo sono essenziali I 7 Principi Fondamentali del Social CRM di Greenberg 1. Il CRM è una Strategia, Non un Software Il concetto: Prima di scegliere qualsiasi strumento, devi ridefinire la tua filosofia aziendale mettendo il cliente al centro di ogni decisione. Applicazione pratica: Rivedi la mission aziendale in ottica customer-centric Allinea tutti i dipartimenti agli obiettivi di customer experience Misura il successo attraverso metriche centrate sul cliente (NPS, CSAT, CLV) 2. Da “Inside-Out” a “Outside-In”: Il Cambio di Paradigma Il concetto: Non conta più solo l’efficienza interna. Devi partire dai bisogni del cliente e adattare i tuoi processi di conseguenza. Prima (Inside-Out): “Abbiamo questo prodotto, come lo vendiamo meglio?” Dopo (Outside-In): “Il cliente ha questo problema, come possiamo risolverlo?” Implementazione concreta: Mappa il customer journey dal punto di vista del cliente Identifica i pain point in ogni touchpoint Riprogetta i processi eliminando gli attriti per il cliente 3. Collaborazione e Conversazione: Il Cliente Come Partner Greenberg ha anticipato di anni l’importanza del dialogo bidirezionale con i clienti. Strategia di implementazione: Crea community dove i clienti possono interagire tra loro Implementa feedback loop sistematici Coinvolgi i clienti nella co-creazione di prodotti/servizi Trasforma i reclami in opportunità di miglioramento 4. L’Importanza delle Basi Operative Nonostante l’enfasi sul sociale, Greenberg non dimentica che automazione delle vendite, gestione del marketing e customer service restano pilastri indispensabili. Il equilibrio giusto: 70% focus sulla relazione e esperienza 30% ottimizzazione dei processi operativi 5. Nuove Metriche di Valore Oltre la soddisfazione tradizionale: Customer Lifetime Value (CLV): Quanto vale un cliente nel tempo Net Promoter Score (NPS): Propensione alla raccomandazione Customer Effort Score (CES): Facilità di interazione Social Influence Score: Capacità di influenza sui social 6. CRM Verticale e Contestuale Principio chiave: Non esiste un CRM universale. Ogni settore ha esigenze specifiche che vanno rispettate. Settori con esigenze particolari: B2B complesso: Cicli lunghi, multiple decisori Sanità: Compliance e privacy rigorosi Finanza: Regolamentazioni stringenti Retail: Volume alto, personalizzazione di massa 7. Gestione del Cambiamento Come Priorità La verità scomoda: Il 70% dei progetti CRM fallisce per resistenza interna, non per problemi tecnici. Strategia di change management: Coinvolgi i dipendenti nella progettazione Comunica chiaramente i benefici per tutti Forma intensivamente i team Celebra i primi successi Come Implementare il Social CRM: Guida Step-by-Step Fase 1: Audit della Strategia CRM Attuale Domande diagnostiche essenziali: Cultura Aziendale: I dipendenti vedono il CRM come aiuto o ostacolo? Quanto tempo dedicano alle attività di relazione vs amministrative? Esistono silos tra dipartimenti? Processi Attuali: Il customer journey è mappato dal punto di vista del cliente? Quanto tempo serve per risolvere un problema cliente? I feedback vengono raccolti e utilizzati sistematicamente? Tecnologia: Gli strumenti attuali supportano la collaborazione? I dati sono accessibili a tutti i team che servono il cliente? Esiste integrazione tra canali online e offline? Fase 2: Integrazione dei Canali Sociali L’implementazione di un CRM multicanale è fondamentale per realizzare la visione di Greenberg di un CRM veramente sociale e integrato. Canali da Integrare: Social Media: Monitoring delle menzioni brand Gestione delle conversazioni su Facebook, Instagram, LinkedIn Social listening per identificare trend e sentiment Comunicazione Diretta: Chat live sul sito web WhatsApp Business per supporto rapido Email personalizzate basate sul comportamento Touchpoint Fisici: Integrazione POS con profilo cliente digitale Eventi e fiere collegati al CRM Servizio clienti telefonico con storico completo Fase 3: Trasformazione Culturale e Change Management Roadmap di Trasformazione (12 mesi): Mesi 1-3: Sensibilizzazione Workshop sui principi del Social CRM Definizione della nuova customer vision Identificazione degli ambassador interni Mesi 4-6: Pilot Project Implementazione su un segmento ristretto Raccolta feedback e ottimizzazioni Documentazione best practices Mesi 7-9: Rollout Graduale Estensione a tutti i dipartimenti Training intensivo dei team Implementazione sistema di incentivi Mesi 10-12: Ottimizzazione Analisi risultati e ROI Fine-tuning dei processi Pianificazione sviluppi futuri Dal Libro alla Pratica: Casi di Studio e Applicazioni Reali Caso Studio 1: Trasformazione Retail Situazione iniziale: Catena di negozi con CRM focalizzato solo su transazioni e sconti. Applicazione principi Greenberg: Creazione community clienti per condivisione outfit Personal shopper virtuale via chat Programma fedeltà basato su engagement, non solo acquisti Risultati dopo 18 mesi: +35% customer retention +28% valore medio scontrino +60% interazioni sui social Caso Studio 2: Azienda B2B Manifatturiera Situazione iniziale: Relazioni clienti gestite principalmente via email e telefono. Trasformazione Social CRM: Portal clienti per tracking ordini e supporto Webinar mensili con best practices del settore Co-creation lab per sviluppo nuovi prodotti Risultati dopo 24 mesi: +42% customer satisfaction -30% tempi di risoluzione problemi +25% revenue per cliente esistente Le strategie

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CRM multicanale: integra email, SMS e social con efficacia

Quante volte ti capita di ricevere una mail da un’azienda, poi un SMS due giorni dopo, poi magari un messaggio su Instagram… tutti uguali, tutti scollegati? Succede spesso, no? E sai perché? Perché dietro non c’è un vero sistema.C’è un copia-incolla tra canali. C’è urgenza, ma non relazione. Ecco, il CRM multicanale serve esattamente ad evitare questo. Non è una questione di tecnologia. È una questione di attenzione Quando parliamo di “CRM multicanale”, in realtà parliamo di un modo più intelligente di comunicare.Un sistema che tiene insieme email, SMS, social, messaggi — tutto. Ma in modo coordinato, e soprattutto pensato. Il punto non è fare di più. Il punto è fare meglio. 📌 Se non sai da dove iniziare, dai un’occhiata a questa guida semplice al CRM. Cosa fa, in concreto, un CRM multicanale? Immagina di avere un cliente che ha appena acquistato qualcosa da te. Il giorno dopo riceve un’email con consigli su come usare quel prodotto. Dopo 3 giorni, un SMS breve con uno sconto per qualcosa di correlato. La settimana dopo, un post su Instagram che parla di esperienze simili alla sua. Sembra poco, ma in realtà è tanto.Perché dietro c’è un’idea semplice: essere presenti nei momenti giusti, con messaggi giusti. Non stai comunicando per vendere a tutti i costi.Stai parlando con una persona. E questo fa tutta la differenza. Quindi… quali sono i benefici reali? Beh, innanzitutto: le persone rispondono meglio.Aprono di più. Cliccano di più. Comprano anche di più, ma non solo. Si ricordano di te. Ti percepiscono più vicino, meno “robotico”. E poi: Non sprechi messaggi a caso Sai chi risponde a cosa, e come Personalizzi sul serio (non con un “Ciao {{FirstName}}”) 📌 Ti interessa personalizzare meglio? Leggi questa guida sulla segmentazione con il CRM. Ma come si integra tutto senza fare casino? Bella domanda. Perché qui non si tratta solo di “aggiungere strumenti”.Si tratta di avere una visione chiara. E costruire un percorso per chi ti segue. Qualche spunto utile: Le email funzionano bene per raccontare, spiegare, costruire fiducia Gli SMS sono perfetti per urgenze, promozioni lampo, reminder I social servono a creare connessione, coinvolgere, far sentire parte di qualcosa Usarli tutti non vuol dire usarli sempre.Vuol dire capire quando conviene uno e quando l’altro. 📌 Se ti serve uno strumento semplice per iniziare: Ecco come creare un CRM low cost ma efficace Un esempio che potresti vivere anche tu Metti che tu abbia un piccolo brand di cosmetici naturali. Un cliente compra una crema viso. Il giorno dopo, riceve un’email con consigli di utilizzo. Poi, un SMS con uno sconto su un siero compatibile. Infine, una storia Instagram con feedback reali di chi ha usato entrambi. Tutto si tiene. Niente è invadente.E chi è dall’altra parte ha l’impressione — vera — di essere seguito con attenzione. 📌 Vuoi rendere la tua pipeline più fluida? Leggi come renderla prevedibile e scalabile con il CRM Attenzione: usare troppi canali senza una logica è pericoloso Sì, perché è facile strafare. Troppo facile. Se usi tutto, ma senza una direzione, ottieni solo: messaggi ripetuti utenti infastiditi risultati peggiori, non migliori Serve invece ascolto, pulizia, pazienza.Un CRM multicanale non serve a parlare più. Serve a parlare meglio. 📌 Qui ti spiego anche come il CRM può aiutarti a ridurre i costi e aumentare la redditività In conclusione: meno confusione, più relazione Integrare email, SMS e social in un unico flusso non è (solo) una scelta tecnica.È una decisione strategica, quasi culturale. Vuol dire mettere la relazione al centro, prima della promozione.Vuol dire costruire fiducia, un messaggio alla volta. E soprattutto: vuol dire riconoscere che, prima di vendere, bisogna capire.Capire chi hai davanti. Cosa vuole. Quando è il momento giusto per parlargli. Se riesci a fare questo, le vendite arrivano. Ma arrivano anche clienti che restano. Risorse che ti consiglio Come scegliere il CRM giusto CRM per piccole imprese: guida pratica Strategie di fidelizzazione clienti con il CRM Hai un progetto in mente e non sai come partire? 👉 Scrivimi qui oppure dai un’occhiata ai miei servizi di consulenza CRM

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CRM e Deliverability: Evita lo Spam con Strategie Smart

Ok, partiamo da una cosa semplice: puoi avere la migliore email del mondo, scritta con cura maniacale, piena di offerte e call to action perfette, ma se le tue email finiscono nello spam o non arrivano proprio… è come se non le avessi inviate. Questo succede spesso perché si sottovaluta la deliverability, cioè la capacità delle email di arrivare davvero nella casella di posta in arrivo e non perdersi in qualche cartella spam dimenticata. E indovina un po’? Il tuo CRM gioca un ruolo fondamentale in tutto questo. Deliverability: non è solo “non rimbalzare” Spesso si pensa che se un’email non rimbalza, tutto sia ok. In realtà no. La deliverability riguarda che le email siano effettivamente viste e lette. Se i provider (Gmail, Outlook, ecc.) vedono che i tuoi destinatari non aprono mai le mail, o peggio, le segnalano come spam, la tua reputazione come mittente scende, e con lei la possibilità che le tue prossime email arrivino in inbox. Allora, a cosa serve davvero il CRM? Se pensi che il CRM sia solo un elenco di contatti, ti sbagli. È un vero e proprio strumento per capire chi sono i tuoi iscritti, cosa vogliono e come si comportano con le tue email. Così puoi: Inviare solo a chi è davvero interessato Segmentare in modo intelligente, non a casaccio Personalizzare messaggi che non sembrano messaggi standard Così facendo, migliori la reputazione del mittente e aumenti le probabilità che le tue email finiscano dove vuoi, non nello spam. I miei consigli per migliorare la deliverability (e non farti odiare dai tuoi iscritti) Double opt-in, sempre. So che sembra un passaggio in più e un po’ noioso, ma serve davvero per evitare iscrizioni sbagliate o spammer nascosti. Pulisci la lista spesso. Chi non apre da mesi? Prova a riattivarlo, se no bye bye. Meno gente inattiva = meno rischio di finire nello spam. Scrivi contenuti onesti. Niente frasi fatte o link strani. Parla come parli, sii utile e chiaro. Le persone apprezzano, anche se non lo dicono sempre. Non essere un martello pneumatico. Meglio mandare meno email ma buone, che bombardare con 3 email a settimana e far scappare tutti. E la reputazione del dominio? Non è roba da trascurare. Troppe email ignorate o segnalate = blacklist. E uscirne è un casino. Il CRM ti aiuta a tenere tutto sotto controllo, così sai quando è ora di cambiare strategia. Se ti interessa approfondire, sul mio blog trovi una guida completa al CRM che spiega tutto quello che ti serve per iniziare (e per non sbagliare). Se invece vuoi qualcosa di più avanzato, tipo come usare Salesforce Marketing Cloud, ti do una panoramica utile che ti farà risparmiare un sacco di tempo. Morale? CRM e deliverability non sono due cose separate: se trascuri una, l’altra soffre. E nel mondo dell’email marketing, questo fa tutta la differenza. Se vuoi, ti do una mano a scegliere il CRM giusto o a migliorare la tua strategia email. Scrivimi pure, ok? Ah, e se ti va, leggi anche questo articolo sul CRM per piccole imprese. Ti potrebbe tornare utile.

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AB Testing nel CRM per aumentare conversioni e clic nelle email

Stai mandando email dal CRM, giusto? Hai preparato una bella campagna, scritto un oggetto accattivante (secondo te), messo un bel bottone con scritto “Scopri di più”, impostato l’orario d’invio… e via. Ma funziona? Perché il punto è questo: mandare una newsletter non basta più, e non è nemmeno una cosa così “cool” ormai. È diventata un’abitudine. Un po’ come dire “abbiamo un CRM” e poi usarlo solo per tenere i contatti. (Eh sì, succede spesso — se non mi credi, leggi questo). Ecco il punto: se hai un CRM decente, hai anche un laboratorio per testare e migliorare ogni singolo invio.E l’A/B testing è tipo il cacciavite svizzero di questa cosa. Ma cos’è davvero l’A/B testing (e perché serve nel CRM)? In pratica fai due versioni della stessa email: magari cambi solo l’oggetto, o il testo del bottone.Spedisci la A a un gruppo, la B a un altro, e poi guardi i dati. Fine. Non è rocket science. Però — e qui arriva il bello — le differenze nei risultati a volte sono assurde. Tipo: una volta ho testato due oggetti molto simili, cambia solo una parola. Uno faceva +47% di aperture rispetto all’altro. Cioè, metà lista stava ignorando la promo solo per colpa di… una parola diversa. Fa pensare, no? Comunque: Salesforce Marketing Cloud queste cose le ha integrate, ma anche con Mailchimp o ActiveCampaign ci arrivi tranquillamente. Basta avere voglia di mettersi lì. O qualcuno che te lo imposti — se vuoi, ne parliamo qui. Cosa puoi testare davvero? Allora, se cambi tutto insieme… non stai testando.Stai lanciando dadi a caso. Quindi: scegli UNA cosa alla volta. Ecco alcune idee (molto pratiche) su cosa testare: L’oggetto dell’email — è la porta d’ingresso. Se non funziona, il resto non conta. Il preview text — quello che si legge prima di aprire. Il bottone — tipo “Scopri ora” vs. “Richiedi l’accesso”. Il layout — a una colonna, con immagini, con emoji, senza. L’orario — invii di sera? Al mattino? Di sabato? Il tone of voice — professionale o chiacchierone? Il segmento — stessa mail a due gruppi diversi, per vedere chi reagisce meglio. 🧠 Qui c’è una risorsa utile se vuoi fare segmentazione fatta bene:👉 Come il CRM potenzia la segmentazione e la personalizzazione commerciale Esempio concreto: promo in partenza. Quale oggetto vince? Facciamo finta che tu stia lanciando una promo flash. Hai due versioni pronte: Email A: oggetto “Ultimi giorni per approfittare dell’offerta!” Email B: oggetto “Offerta riservata per te – scopri i dettagli” Le invii al 10% del pubblico, metà e metà. Aspetti 24 ore.Email B vola: +35% di aperture. Boom. A quel punto, mandi la B al restante 90%. Risultato?Più aperture, più clic, più vendite. E soprattutto: un dato in più su cosa funziona per il tuo pubblico.Un mattoncino in più per costruire la strategia giusta. Ma quando ha senso smettere di testare? Bella domanda.La risposta è: quando hai capito quello che dovevi capire. Tipo: Una variante sta vincendo da giorni → ok, è ora di chiudere il test. I numeri sono stabili → bene. Non ci sono eventi esterni strani → tipo fiere, Black Friday, ecc. In quei casi… fine. Archiviamo e avanti. Ma poi ci sono i momenti in cui devi ricominciare a testare: Hai un nuovo prodotto o servizio Cambia il tuo pubblico I numeri iniziano a calare Stai facendo rebranding 📍 Se ti stai rifacendo la strategia CRM (o stai cercando di capire da dove partire), ti consiglio questa guida:👉 Strategie di fidelizzazione clienti con il CRM Senza un CRM… testare è un po’ come cucinare al buio Te lo dico sinceramente: fare A/B testing senza un CRM serio è frustrante. Perché ti servono cose come: Segmenti puliti (niente doppioni, niente liste stantie) Invii automatizzati (non a mano, dai) Dashboard per leggere i risultati senza dover esportare mille Excel Integrazioni tra email, social, advertising, etc. Anche un CRM low cost può andare bene. L’importante è iniziare a usarlo sul serio. Se vuoi capire quanto ti conviene, c’è questo tool che ho creato per i miei clienti (e che uso anch’io onestamente):🧮 Calcolatore ROI CRM – ti dà un’idea precisa di quanto può valere per te l’ottimizzazione via email. Quindi: testare + CRM = meno sprechi, più risultati Facciamo un recap al volo? L’A/B testing non è difficile, ma va fatto con metodo. Serve per capire cosa funziona davvero, senza affidarsi all’intuizione. Se hai un CRM, puoi farlo meglio. Più in fretta. E con più impatto. Testare ti aiuta a non buttare soldi, tempo e attenzione dei tuoi utenti. E se ti stai chiedendo “ok ma da dove parto?”, direi da qui:📘 Guida passo passo: come implementare un CRM per la tua attività Bonus track 🎁 🧰 Se sei in fase nerd-mode ON e vuoi vedere tutti gli strumenti che consiglio, dai un’occhiata a questa:👉 Directory tool digital marketing 📩 Se vuoi un modello gratuito per la chiamata di scoperta con i clienti, lo trovi qui:👉 Modello magico gratuito A presto,GiorgioChi sono | Contattami | Tutti gli articoli del blog

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